Borse europee avanzano in avvio, ma restano timori tra Ucraina e banche centrali ‘falco’ (Fed in testa)
L’ultima seduta della settimana prende il via in territorio positivo per le principali Borse europee in scia ai guadagni di Wall Street. Il Dax, tra i migliori del Vecchio continente, sale di circa lo 0,7%, mentre il Cac40 avanza dello 0,6% e il Ftse 100 di Londra segna un +0,33%. Nonostante la ripresa del mercato Usa, gli investitori guardano con una certa apprensione all’impatto che deriverà dall’inasprimento della politica monetaria della Federal Reserve. A smorzare i toni più aggressivi, ieri ci hanno pensato due funzionari della Fed, Charles Evans e Raphael Bostic, che hanno tenuto un discorso più moderato, il primo riferendosi alla necessità di un approccio “misurato”.
Anche la Bce sembra essere diventata più falco o meno colomba. Dalle minute relative all’ultima riunione del 10 marzo scorso, è emerso che “la politica monetaria rimane molto accomodante” ma, anche, che “molti esponenti hanno fatto riferimento al livello attuale dell’inflazione, auspicando misure ulteriori e immediate verso la normalizzazione della politica monetaria”.
In una giornata poco ricca di indicazioni macro, i mercati guardano alle informazioni riguardanti il conflitto Russia-Ucraina, in particolare alle nuove sanzioni economiche contro Mosca. Ieri l’Unione europea ha imposto un embargo al carbone russo e la chiusura dei porti europei alle navi russe, nel quadro di un quinto pacchetto di sanzioni.