Borse europee incerte in attesa dei dati sul lavoro Usa di venerdì
Avvio cauto e incerto per le borse europee, in un contesto in cui permangono incertezze sul percorso di politica monetaria delle principali banche centrale. Ieri chiusura all’insegna della debolezza per i principali listini a stelle e strisce, con il Dow Jones e lo S&P500 in calo dello 0,6%, mentre il Nasdaq cede lo 0,5%. Intanto questa mattina chiusura negativa anche per i listini giapponesi, con l’indice Nikkei in calo dell’1,7%.
Gli operatori sono in attesa dei dati relativi al mese di marzo sull’occupazione statunitense che saranno diffusi venerdì, e che secondo gli analisti dovrebbero evidenziare un incremento dei non-farm payroll di circa 250.000 unità, oltre che un tasso di disoccupazione stabile sui minimi storici al 3,6%.
In questo contesto, l’indice Euro Stoxx50 avvia le contrattazioni poco sotto il livello di parità (-0,07%) a quota 4.312 punti; mentre a Piazza Affari l’indice Ftse Mib si trova dopo pochi minuti di contrattazione in area 27.000 punti in calo dello 0,11%.
Debolezza anche sul Dax40 in rialzo frazionale dello 0,02%, ma anche sul Cac40 francese; mentre il migliore è l’Ibex35 spagnolo in profitto dello 0,45%.
Sul fronte obbligazionario, lo spread Btp/Bund si trova in rialzo a 186,8 punti, contro i 185 segnati nella vigilia; mentre il rendimento del decennale italiano è al 4,13%.
In tema banche centrali, la Banca centrale della Nuova Zelanda ha alzato a sorpresa il tasso di riferimento di di 50 punti base dopo che la Reserve Bank of Australia aveva lasciato invariato, interrompendo la serie di 10 rialzi consecutivi.
Intanto, la presidente della Federal Reserve Bank di Cleveland, Loretta Mester, ha affermato che “i politici dovrebbero spostare il loro tasso di riferimento al di sopra del 5% quest’anno e mantenerlo a livelli restrittivi per un po’ di tempo per reprimere l’inflazione”.