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Borse europee piatte in avvio, alla ricerca di una direzione dopo record

9 Aprile 2021 09:19

Primi minuti di scambi all’insegna dell’incertezza per le principali Borse europee che sono alla ricerca di una direzione, dopo i rialzi della vigilia e i nuovi record messi a segno da Wall Street. La partenza è poco mossa, con il Dax di Francoforte che lascia sul terreno un modesto 0,11% e il Cac40 di Parigi si muove sulla linea della parità. Tra i temi di giornata sui mercati si guarda ancora alle dichiarazioni del presidente della Federal Reserve, Jerome Powell, che, intervenendo a un evento presentato dal Fondo Monetario Internazionale, ha detto che “la ripresa (dell’economia) rimane sbilanciata e incompleta”, aggiungendo che questo sbilanciamento rappresenta “un problema molto serio”.

Lato macro, ulteriore frenata a febbraio della produzione industriale in Germania. Il dato ha mostrato una flessione annua del 6,4% contro il -4% della passata rilevazione (dato rivisto da -3,9%), mancando le attese pari a -2,3 per cento. Su base mensile la flessione è stata dell’1,6% contro il -2% della passata lettura (dato rivisto da -2,5%) e il +1,5% del consensus Bloomberg. Tra i dati attesi in giornata le vendite al dettaglio in Italia per il mese di febbraio e i prezzi alla produzione Usa (si tratta del dato finale di marzo).

Intanto stamattina in una intervista a “Der Spiegel” Isabel Schnabel, membro del consiglio direttivo Bce, si è soffermata anche sul tema della campagna vaccinale, che vede gli Stati Uniti vaccinare a un ritmo rapido rispetto all’Europa che resta sempre più indietro. “Questo è precisamente il motivo per cui – oltre a incrementare le vaccinazioni – è così importante che l’Europa dia una forte risposta fiscale, sotto forma dei 750 miliardi di euro del Recovery fund”. “In questo modo l’Europa sta dimostrando solidarietà ai Paesi duramente colpiti dalla pandemia ma che hanno solo uno spazio fiscale limitato – afferma ancora -. Allo stesso tempo, è importante per l’economia europea nel suo insieme, e soprattutto per una nazione esportatrice come la Germania”.