Borse europee sotto pressione con inflazione Usa
Avvio sotto pressione in Europa, con gli investitori che stanno ancora digerendo i dati diffusi ieri sull’inflazione Usa, ai top dal 2008. Dopo la chiusura in rosso di Wall Street e della Borsa di Tokyo, risveglio in calo anche per il Dax di Francoforte che cede l’1,2% e il Cac40 di Parigi che lascia sul terreno oltre un punto percentuale. Giù anche il Ftse 100 di Londra che arretra dell’1,5 per cento. Con l’inflazione Usa che ha registrato ad aprile un +4,2%, ritmo più elevato da 13 anni, tra gli investitori serpeggia il timore di una stretta Fed con già il meeting di giugno che potrebbe segnare un’inversione di rotta e l’avvio del cosiddetto tapering.
“I tanto attesi dati sull’inflazione Usa di aprile sono risultati significativamente più alti delle previsioni su tutta la linea. Questo aumenterà le aspettative di un inasprimento anticipato della politica monetaria della Fed, di un aumento dei rendimenti obbligazionari a lungo termine e di un’accelerazione della rotazione degli investitori dal settore tecnologico ai titoli ciclici e value – sottolinea Ben Laidler, eToro Global Markets Strategist -. È anche probabile che vedremo una maggiore incertezza e volatilità del mercato, soprattutto dopo i guadagni azionari a due cifre già visti quest’anno”.
Tornando all’agenda macro di oggi, tra i dati da seguire le nuove richieste settimanali di sussidi alla disoccupazione ma anche i prezzi alla produzione (entrambi i dati sono Usa). Nella serata italiana la banca centrale messicana si pronuncia sui tassi (attesi fermi al 4%).