Brexit, Consiglio Ue proroga data divorzio al 31 ottobre, UK dovranno partecipare a elezioni europee
Il Consiglio europeo ha deciso di accordare al Regno Unito altri sei mesi di tempo per lasciare l’Ue in modo ordinato. La data sulla Brexit è stata così rinviata dal 12 aprile al prossimo 31 ottobre.
I leader europei hanno precisato che il paese potrà lasciare l’Unione europea anche prima del 31 ottobre, nel caso in cui il Parlamento ratificherà il Withdrawal Agreement, ovvero l’accordo sui termini del divorzio che la premier britannica Theresa May ha raggiunto con Bruxelles lo scorso novembre, ma che Westminster ha bocciato per ben tre volte.
A giugno verrà fatto il punto della situazione, in occasione del summit europeo previsto per il 20-21 del mese.
Il Regno Unito è così obbligato a partecipare alle elezioni europee che si terranno alla fine di maggio. Nel caso in cui non volesse partecipare, il paese lascerà l’Ue il 1° giugno, anche in assenza di un via libera del Parlamento (dunque lascerà con un no-deal Brexit o Hard Brexit).
Si sprecano le dichiarazioni dei leader europei. Emmanuel Macron, presidente francese e tra i più falchi nella gestione del caso Brexit, ha motivato il rinvio della data del divorzio affermando di essere stato convinto dalla fiducia della premier May nel riuscire ad ottenere prima o poi il sì di Westminster. Il premier olandese Mark Rutte ha avvertito che sarà difficile garantire un’altra estensione oltre la data del 31 ottobre.
Ma non sono mancate tensioni, alimentate proprio dalla Francia di Macron. Il presidente francese ha irritato gli altri leader europei, con il suo tentativo di bloccare una lunga estensione dell’Articolo 50 di 9-12 mesi, che inizialmente era stata l’opzione preferita dai suoi colleghi.
L’irritazione, riporta il Guardian, è stata tale che il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker è sbottato affermando che l’opposizione di Macron ha significato che “siamo qui soltanto per risolvere i problemi interni della Francia”. I funzionari tedeschi si sono detti “molto irritati” con Macron.
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Ma il presidente ha ripetuto che nulla è scontato e che, anzi, la soluzione di un no-deal Brexit è preferibile a qualsiasi opzione dovesse ostacolare il funzionamento efficiente delle istituzioni europee. “Non vogliamo importare in Ue la crisi politica britannica”, ha detto un funzionario dell’Eliseo.
Intanto, viene fatto nooootare come