Brexit, dura poco lo scatto al rialzo della sterlina post-Juncker. Dublino cauta su accordo
Brexit e sterlina sempre in primo piano, in attesa di capire se il Regno Unito riuscirà a uscire dal blocco europeo con un accordo o meno. Stamattina la valuta britannica è salita fino a quota $1,2576, al valore più alto dalla metà di luglio, dopo le dichiarazioni del presidente della Commissione Ue Jean-Claude Juncker, che ai microfoni di Skynews, si è mostrato possibilista sul raggiungimento di una intesa:
“We can have a deal”, ha detto. Ovvero, “possiamo raggiungere un accordo”.
Due giorni fa Juncker si era mostrato piuttosto scettico sul buon esito delle trattative, sottolineando di ritenere che il no deal Brexit fosse, ormai, “un rischio reale”.
Nelle ore successive, il miglioramento del sentiment ha lasciato però il posto al ritorno della cautela, dopo che il vicepremier di Dublino, Simon Coveney, ha riferito alla Bbc che un accordo “non è ancora vicino”.
A quel punto, la sterlina è scesa sotto la soglia di $1,25, cedendo nei confronti del dollaro lo 0,45%, a 1,2467.
La sterlina perde terreno anche nei confronti ell’euro, con il rapporto euro-sterlina in crescita +0,20% a GBP 0,8833.
Niente di particolarmente confortante dalle dichiarazioni rilasciate pochi minuti fa dal segretario della Brexit Steve Barclay che, dopo aver incontrato i funzionari europei a Bruxelles, ha detto di credere che “un accordo sia ancora possibile con l’Ue”.
Barclay ha aggiunto che “un no-deal sarebbe negativo per entrambe le controparti” e che “c’è l’intenzione comune di Dublino, Londra e Bruxelles di puntare a un accordo nei tempi stabiliti”.
Un altro meeting, ha affermato ancora, è previsto per la prossima settimana, mentre il premier Boris Johnson, sempre la prossima settimana, incontrerà il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, in occasione dei lavori dell’assemblea dell’Onu.