Brexit, Francia severa: ‘Ue non può continuare a sprecare il suo tempo per capricci UK’
Il presidente francese Emmanuel Macron sta facendo pressioni agli altri leader europei affinché rispondano all’ennesima richiesta di estensione dell’Articolo 50 della premier britannica Theresa May – che ha scritto una lettera al presidente del Consiglio europeo Donald Tusk, chiedendo un ulteriore rinvio al 30 giugno – ponendo dure condizioni politiche al Regno Unito. Lo ha riportato l’Ft nella sua edizione di domenica.
Così il ministro francese degli Affari esteri Jean-Yves Le Drian ha spiegato la posizione del presidente:
“Non possiamo vivere un processo sulla Brexit infinito. Sia il governo che il Parlamento UK devono comprendere che l’Unione europea non può sprecare per sempre il suo tempo, sopportando i capricci della politica interna del Regno Unito”.
Già lo scorso 14 marzo, il presidente francese Emmanuel Macron aveva avvertito che il Withdrawal Agreement, l’accordo di ritiro del Regno Unito dal blocco europeo, che la premier May ha siglato con Bruxelles sui termini del divorzio lo scorso novembre – accordo reduce da tre sonore bocciature da Westminster – “non era negoziabile”.
Ancora prima, a febbraio, Macron non aveva mancato di esprimere la propria insofferenza nei confronti della saga Brexit, affermando come fosse arrivato ormai il momento, per i leader britannici, di prendere una decisione su come intendessero concretizzare l’addio degli UK dall’Ue.
In quell’occasione, Macron aveva fatto anche notare che una eventuale proposta di un’estensione dell’Articolo 50 “avrebbe potuto essere accettata solo se a fronte di un chiaro obiettivo” (la proposta è stata accolta, con il Consiglio europeo che ha spostato la data sulla Brexit dal 29 marzo al 12 aprile).
Si era parlato anche della possibilità che la Francia esercitasse il suo diritto di veto contro la richiesta dell’estensione dell’Articolo 50. La prima richiesta di Theresa May è stata poi accettata (rinvio data Brexit al 12 aprile. Ma il rischio ‘Francia’, per una nuova estensione (che la May ha già chiesto), esiste ancora.