Btp green 2035: investitori ESG coprono oltre la metà del collocamento
L’emissione via sindacato del nuovo BTP Green, con scadenza 30 aprile 2035 e cedola annua del 4%, ha visto la partecipazione di circa 290 investitori per una domanda complessiva che ha raggiunto i 40 miliardi di euro. Rilevante è stata la partecipazione di investitori ESG (Environmental, Social and Governance) che hanno sottoscritto oltre la metà del collocamento.
Complessivamente ai fund manager è stato allocato il 44% dell’emissione, mentre le banche ne hanno sottoscritto il 30,7%. Elevata è stata la partecipazione degli investitori con un orizzonte di investimento di lungo periodo, che hanno acquistato il 19,8% dell’emissione (in particolare il 13,7% è stato allocato a fondi pensione e assicurazioni, il 6,1% a banche centrali ed istituzioni governative). Agli hedge fund è stato allocato circa il 4,8% dell’ammontare complessivo mentre la quota residuale è stata sottoscritta da imprese non finanziarie.
La distribuzione geografica del titolo, rimarca il Tesoro, è stata estremamente diversificata, con una partecipazione che ha visto il coinvolgimento di circa 30 paesi: gli investitori esteri si sono aggiudicati circa il 68% dell’emissione, mentre gli investitori domestici ne hanno sottoscritto il 32%.
Tra gli investitori esteri, spiccano quelli del Regno Unito (circa il 24,3%). Il resto del collocamento è stato allocato in larga parte in Europa continentale, ed in particolare in Francia (10,6%), in Germania, Austria e Svizzera (9,9%), nei paesi della penisola iberica (8,4%), nei Paesi Scandinavi (6,8%), in altri paesi europei (4,8%).
Al di fuori dell’Europa, gli investitori provenienti da Stati Uniti si sono aggiudicati circa lo 0,6% dell’emissione mentre la restante quota è stata sottoscritta da investitori residenti in altri paesi.