Caos UK: sterlina in recupero con rumor Bank of England in azione dopo annuncio governo su maxi taglio tasse
Il team strategie di credito globale di Algebris commenta le turbolenze che stanno colpendo gli asset britannici, a seguito dell’annuncio del maxi piano di tagli alle tasse arrivato venerdì scorso dal Cancelliere dello Scacchiere Kwasi Kwarteng:
“Nel Regno Unito, il mini-budget volto ad apportare una riduzione dei costi energetici si è trasformato in una massiccia espansione fiscale. Il neo-cancelliere e tesoriere britannico, Kwasi Kwarteng, ha aggiunto al progetto di legge una riforma del sistema fiscale sul reddito, un taglio dell’imposta di bollo sugli immobili e una riduzione delle imposte societarie. I tagli complessivi sono chiaramente rivolti ai massimi redditi, e il tono del discorso si è concentrato sulla priorità della crescita rispetto alle preoccupazioni redistributive, oltre che sul rimpatrio dei banchieri dopo l’esodo della Brexit. L’entità del pacchetto non è ancora chiara, ma potrebbe ammontare a 40 miliardi di sterline all’anno, oltre ai 60 miliardi di sterline previsti per gli sgravi energetici. Il totale equivarrebbe ad un deterioramento del deficit fiscale pari al 5% sul PIL”.
“Inoltre, considerando che la Bank of England (BoE) ha appena iniziato il Quantitative Tightening (QT), l’offerta di Gilt (titoli di stato inglesi) potrebbe arrivare a pesare per il 7-8% del PIL nei prossimi dodici mesi. Il mercato ha punito pesantemente gli asset del Regno Unito, che si avvia verso una forte espansione fiscale in un contesto di inflazione elevata e tassi di interesse in aumento. La sterlina è scesa sotto quota 1,06 contro il dollaro, un minimo pluriennale, e i rendimenti sui Gilt a 5 anni sono aumentati di oltre 50 pb, superando il livello del 4%”.
Algebris fa notare che “il mercato sta facendo sempre più pressione sulla BoE per un emergenziale rialzo dei tassi, solamente due giorni dopo che la banca centrale ha aumentato il tasso di policy di 50 pb. Nel complesso, pensiamo che il Regno Unito si sia orientato verso un’espansione fiscale poco concorde con l’attuale congiuntura economica, poiché l’inflazione elevata riduce lo spazio per gli scostamenti di bilancio, e dopo la Brexit la credibilità macro-complessiva si è ridotta. Riteniamo quindi che il mercato continuerà a mettere alla prova le autorità, e che gli asset britannici rimarranno sotto pressione fino a quando la BoE non effettuerà un rialzo più deciso, o il governo non presenterà un piano credibile per ripristinare la traiettoria fiscale dopo l’espansione prevista per il 2022/23”.
Durante le contrattazioni dei mercati asiatici, la sterlina è crollata di quasi -4% testando un nuovo minimo storico nei confronti del dollaro Usa, a quota $1,0382. Al momento, è in rialzo tuttavia dello 0,43% a $1,0899, scommettendo probabilmente proprio su un nuovo intervento della Bank of England.
Sia l’Ft che Bloomberg riportano indiscrezioni, secondo cui la banca centrale del Regno Unito non avrebbe negato l’ipotesi di diramare un comunicato più tardi, in giornata, sul trend della sterlina.
La BOE non avrebbe tuttavia ancora deciso se il comunicato sarà diramato nella giornata di oggi.