Casa: acquistarla nuova o usata? Il mercato a confronto
Per chi si approccia all’acquisto di una casa nasce subito un dilemma: nuova o usata? Un primo confronto si può fare innanzitutto sul prezzo, che ha visto in entrambi i casi un calo, anche se in misura diversa. In base alle indagini condotte dall’Ufficio Studi di Tecnocasa, infatti, in questi anni i prezzi delle case nuove hanno comunque subito un ribasso, ma inferiore rispetto a quanto accaduto sulle tipologie usate.
Negli ultimi dieci anni le soluzioni nuove hanno perso il 19,7%, mentre le case usate hanno visto scendere il valore del 24,7%. Non solo. La qualità immobiliare delle tipologie nuove determina una minore trattativa sul prezzo che è pari al 6,4%, contro un ribasso dei prezzi in fase di trattativa pari all’8,4% per l’usato, alla luce della necessità, quasi sempre, di realizzare investimenti di riqualificazione.
Per quanto riguarda l’interesse, le abitazioni usate stanno vedendo una riscoperta grazie agli incentivi per le ristrutturazioni che hanno avuto un ulteriore impulso dal superbonus 110%. Tuttavia, la pandemia ha portato a un maggiore apprezzamento delle nuove costruzioni da parte dei potenziali acquirenti.
La possibilità di risparmio energetico, riscoperta durante il lockdown, e garantita da queste tipologie abitative sta portando a un interesse verso tutte quelle abitazioni costruite con criteri tecnologici avanzati. A questo aspetto si aggiunge la ricerca di spazi esterni che sono più facilmente reperibili nelle nuove costruzioni, ancora di più se posizionate nei comuni dell’hinterland. Tutto questo ha messo nuovamente in moto nuovi cantieri quando possibile.
Le nuove esigenze delineatesi post covid hanno indirizzato i costruttori verso un nuovo modo di realizzare le abitazioni tenendo conto ancora di più della qualità e del benessere di chi ci abita e spesso lavora. In particolare, già in fase di progettazione, si punta all’ulteriore ottimizzazione degli spazi sia interni sia esterni, dedicando ad esempio attenzione anche all’ingresso attraverso sistemi che rendano accogliente l’abitazione oltre che a dotarla di vani da sfruttare per riporre oggetti o indumenti. Balconi e terrazzi, particolarmente apprezzati nel post pandemia, vengono ora resi ancora più ampi e profondi, a corredo anche di tagli medio-piccoli come i bilocali. Prevista anche la realizzazione di spazi condominiali curati e fruibili in cui svolgere attività di coworking, con idonee protezioni e distanziamenti e con una connessione wifi e fisica dedicata. Gli immobili di nuova costruzione vengono inoltre apprezzati in quanto rispondono a criteri di efficienza energetica che consentono importanti risparmi.
Argomento particolarmente attuale è la questione dell’aumento generalizzato del costo delle materie prime. Quest’ultimo aspetto incide infatti in maniera importante sul mercato immobiliare in generale: cemento, ferro, materie plastiche in genere e legno hanno prezzi elevati e difficoltà di reperimento. “Questa situazione si ripercuote sulla consegna dei materiali, sull’aumento dei costi di appalto, destabilizzando così in parte i programmi delle società di sviluppo immobiliare e di tutta la filiera dell’edilizia”, sottolinea Daniele Veneri, ingegnere La Ducale SpA.