Casa all’asta: come ridurre il pignoramento?
Nei prossimi cinque anni più di 1.650.000 immobili andranno all’asta a seguito di azioni di pignoramento. In genere si ha la casa pignorata perché è attivo un mutuo non pagato, ma la casa può essere pignorata anche per finanziamenti non saldati, debiti privati, fatture non evase, ecc. Il fenomeno, seppur in continuo aumento, è ancora poco conosciuto per molte le famiglie che rischiano di trovarsi quasi a sorpresa fuori casa, senza possibilità di rientrare. Proviamo allora a rispondere ad alcune domande cruciali sull’argomento, con il vademecum redatto da Cappa & Associati (specializzati nel settore del debito con il focus sul pignoramento della casa).
È legale che un creditore possa pignorare degli immobili quando il debito è basso?
Sì, di fatto non esiste un minimo importo sotto il quale non è possibile attivare un’azione di pignoramento. Si possono trovare pignoramenti su una casa del valore di 200 mila euro anche per una fattura di 600 euro non pagata all’idraulico. Questo per sottolineare ancora di più la facilità che ha chi pretende soldi nell’attivare una procedura esecutiva.
C’è un modo per evitare che pignorino più del dovuto e creino un danno?
Sì, si chiama riduzione di pignoramento. La riduzione di pignoramento si chiede quando c’è troppa sproporzione tra il valore degli immobili pignorati e il credito. Se si ha un debito, per esempio un residuo di mutuo di 50 mila euro, e la banca pignora 3 immobili del valore di 100mila euro l’uno, è possibile chiedere la riduzione del pignoramento a un solo immobile perché da solo già copre il debito. Il risultato dell’asta giudiziaria dirà se il ricavato è bastato per coprire tutto il debito ed estinguere la procedura oppure se c’è ancora un residuo di debito che tiene aperto il rapporto con il creditore che può pignorare un secondo immobile e così via.
Nel caso specifico in cui il problema riguardi un solo immobile e il debito sia relativamente importante con la banca, sarebbe opportuno evitare la vendita della casa all’asta con un saldo a stralcio, ovvero offrendo al creditore di meno rispetto a quello che dovrebbe prendere.
E’ bene affidarsi a un avvocato per fare un saldo a stralcio?
Se il legale è specializzato in materia sì, ma va considerato che una volta raggiunto l’accordo di chiusura totale del debito con una cifra inferiore è importante avere ottenuto il denaro, altrimenti la trattativa rischia di saltare e oltre a rimanere con il dovuto ci si ritrova a dover pagare anche una parcella legale per un lavoro “non” andato a buon fine.