Cedolare secca estesa ai negozi? Si può risparmiare fino a 2.800 euro in un anno
L’estensione della cedolare secca anche alle attività commerciali, fortemente voluta dal vice premier, Matteo Salvini, potrebbe dare una spinta importante. Secondo un’analisi condotta da Solo Affitti l’introduzione nella Legge di Stabilità, da parte del Governo, della cedolare secca porterebbe risparmi fiscali medi annui per i locatori di negozi fino a 2.800 euro a Milano, 2.100 euro a Napoli, 1.800 euro a Roma. Nella simulazione Solo Affitti ha ipotizzato un locatore medio, con un reddito lordo di 30 mila euro annui che non gode di alcuna detrazione particolare e che aggiunge a questo reddito da lavoro il reddito da locazione di un negozio di sua proprietà.
“La misura della cedolare per i locali commerciali – commenta Isabella Tulipano, responsabile ufficio studi di Solo Affitti – è un ottimo segnale per il comparto immobiliare destinato all’impresa, che potrà rilanciare l’offerta di negozi e uffici, i cui prezzi di affitto sono in continuo calo da 9 anni. Tuttavia – aggiunge Tulipano – è prioritario associare a questa soluzione sul fronte dell’offerta di negozi delle iniziative per stimolare la domanda immobiliare, come ad esempio sgravi alle imprese che investono in una nuova attività economica”.
L’analisi evidenzia risparmi di 1.268 euro per Bari e Firenze, dove il canone di locazione medio mensile è di 700 euro. I vantaggi fiscali si riducono progressivamente a Bologna (1.147 euro) e Torino (1.075 euro), dove i canoni medi sono rispettivamente di 633 euro e 593 euro. “In nove anni – spiega Isabella Tulipano – i canoni medi di locazione dei negozi nelle città capoluogo di regione in Italia sono calati del 23,7% passando da una media di 1.007 euro del 2009 a 768 euro nel 2017. Per quanto riguarda gli uffici, i prezzi di affitto sono scesi del 14,4%, da 610 euro a 522 euro”.
L’introduzione della cedolare secca potrebbe inoltre accelerare i tempi di locazione che negli ultimi anni sono aumentati. Per affittare un negozio si impiegano mediamente 6,3 mesi, quasi il doppio (43,2%) rispetto al 2010. (4,4 mesi). Leggermente più lunghi i tempi per gli uffici (7,1 mesi), aumentati in misura rilevante (43,2%) rispetto al 2010 (4,6 mesi).