Chief Risk Officer: per il 61% è più difficile rispetto al passato trattenere i talenti
Il 61% dei CRO (Chief Risk Officer) ritiene più difficile rispetto al passato trattenere i talenti soprattutto in ambito rischio cyber, data analytics, rischi climatici e data security. Così emerge dal report relativo all’EY European Insurance CRO Survey 2022, sondaggio realizzato intervistando circa 120 delle principali imprese assicurative vita e danni del mercato europeo.
Nel dettaglio, la priorità dei prossimi 12 mesi per i CRO sono i rischi climatici e sostenibilità in generale (25%), aumento della digitalizzazione (19%), attenzione alla strategia (16%) e resilienza operativa (15%).
Nei prossimi 12 mesi, i CRO si aspettano rilevanti miglioramenti nella gestione dei rischi chiave (31%) e nell’affinamento delle modalità di analisi dei dati interni alla compagnia e dei clienti (22%). Per il 68% dei Chief Risk Officer il budget allocato alla tecnologia si posiziona tra 1% e 10%. Infine, per quanto riguarda i fattori ESG, soltanto il 2% degli intervistati li ha integrati nei prodotti forniti, mentre la maggior parte lo ha fatto limitatamente (55%) o solo parzialmente (26%). Cosimo Piazzolla, Partner EY Financial Services ha commentato: “I rischi climatici e la sostenibilità sono i temi su cui si concentreranno i CRO nelle analisi di resilienza del business nel corso del prossimo anno. Per quanto riguarda i fattori ESG, le compagnie si stanno concentrando soprattutto sulla E e la maggior parte di esse include i rischi climatici (46%) e i rischi salute (23%) nelle proprie analisi di scenario. Accanto al tema della sostenibilità c’è quello della digitalizzazione, che attiene soprattutto all’infrastruttura tecnologica a supporto dei processi di gestione del rischio: poco meno del 70% dei partecipanti alla survey ha dichiarato che allocherà circa il 10% del budget del prossimo anno all’adozione di nuove tecnologie in ambito analytics e automazione dei processi di analisi. Da ultimo, il combinato disposto dell’evoluzione dello scenario macro-economico e dello scenario climatico attuale e prospettico ha inciso sul livello di solvibilità delle compagnie assicurative europee, in particolare per effetto rispettivamente delle garanzie finanziarie nel business vita e dell’esposizione alle catastrofi naturali per il business danni. Alla luce di tale scenario, la totalità dei CRO intervistati ha evidenziato un ruolo sempre più attivo nel processo di definizione dei nuovi prodotti per coglierne tempestivamente l’effetto sul profilo di rischio dell’impresa”