Chiusura in netto calo per Borsa Italiana, male Enel e FCA
Piazza Affari chiude male con il Ftse Mib a 16.867 punti (-1,84%) dopo che era arrivato a cedere ben oltre il 3% nel primo pomeriggio.
Permangono i timori legati a Covid-19 con l’avvertimento dell’OMS che teme che il virus potrebbe non andare mai via come ‘HIV. Alert dell’OMS che si aggiunge alle preoccupazioni alimentate dalle parole di ieri di Jerome Powell che ha chiuso all’ipotesi di tassi di interesse negativi e ha anche posto l’accento su come l’outlook economico sia molto incerto.
Sul fronte macro non ha aiutato oggi il dato sulle nuove richieste di sussidi alla disoccupazione negli Usa (2,98 mln unità rispetto alle attese che erano di 2,5 milioni).
Tra le big di Piazza Affari continua il momento difficile del settore bancario. Unicredit è arrivata a cedere il 6% a 6,012 euro (nuovo minimo storico intraday) per poi chiudere a -1,81% grazie al recupero finale di tutto il comparto bancario anche alla luce del rumor di M&A in arrivo dagli Usa.
Male ENEL (-2,42%) con il mercato che guarda alle possibili mosse del fondo pensione norvegese, azionista con oltre il 2%, che ha annunciato di aver messo sotto osservazione alcune società, fra cui proprio Enel (le altre sono HP, Uniper e Vistra Energy). Obiettivo una loro possibile esclusione dal portafoglio del fondo, se non affronteranno il tema dell’utilizzo o della produzione di carbone.
Giornata no anche per Fca (-2,81% a 7,168 euro) che ha reagito male alla comunicazione che sia il gruppo del Lingotto che PSA non procederanno alla distribuzione del dividendo ordinario nel 2020 (del valore complessivo di 1,1 mld di euro) a valere sull’esercizio 2019, alla luce dell’impatto dell’attuale emergenza dovuta al Covid-19. Fca e Psa confermano invece che le attività in preparazione della fusione 50/50 delle loro attività procedono positivamente.