Chiusura Piazza Affari: male i titoli oil e Buzzi, in corsa Telecom e Stellantis
Si risolleva sul finale Piazza Affari con il Ftse Mib che chiude a 24.218 punti (+0,04%). Buoni riscontri dai dati macroeconomici Usa. Nella settimana terminata il 20 marzo scorso, le richieste iniziali dei sussidi di disoccupazione degli Stati Uniti sono scese a 684.000 unità dalle 781.000 unità della settimana precedente. E’ la prima volta che il dato scende al di sotto di quota 700.000 dall’inizio della pandemia del coronavirus Covi-19, al minimo dal 14 marzo del 2020.
Reazione molto negativa ai conti 2020 da parte di Buzzi Unicem che chiude a 21,25 euro (-4,37%). Il gruppo cementiero ha chiuso il 2020 con un utile netto da 560 milioni, in rialzo del 45,2% su base annua. Il margine operativo lordo è migliorato del 7,2% a 781 milioni mentre il risultato operativo è stato pari a 524 milioni (+11,9% sul 2019), grazie alla dinamica favorevole dei prezzi e dei costi di produzione, al netto dell’effetto cambio sfavorevole. Per il 2021 Buzzi indica una diminuzione del margine operativo lordo ricorrente.
Molto male oggi Nexi che ha ceduto oltre il 3%. Tra i migliori invece Hera (+3,4% a 3,28 euro) sotto la spinta dei conti 2020 che hanno convinto gli analisti. I ricavi si sono attestati a 7.079,0 milioni di euro (+2,4%), il Margine operativo lordo (MOL) a 1.123,0 milioni (+3,5%) e l’utile netto di pertinenza degli azionisti a 302,7 milioni (+0,6%). Con una proposta di dividendo in crescita a 11 centesimi di euro per azione (+10%).
Tra i migliori anche Telecom Italia (+0,99%) con le ultime schiarite sul progetto rete unica. L’obiettivo del ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, è di pervenire a una decisione entro pasqua confermando l’attualità del progetto. Il ministro ha specificato che non c’è nessuna contrarietà al controllo da parte di TIM.
Infine, oltre +1% per Stellantis.