Colloquio di lavoro: la selezione passa sempre di più dall’intelligenza emotiva
Questionari comportamentali e di personalità, giochi di ruolo e interviste strutturate. A chi non è capitato durante un colloquio o processo di selezione di affrontare queste prove? Dall’ultima survey globale di Wyser, la società internazionale di Gi Group, che si occupa di ricerca e
selezione di profili manageriali, è emerso che il 51% dichiara che la sua azienda ha applicato almeno una volta l’Assessment Center, ovvero la metodologia che raccoglie questi strumenti in ambito HR, e ben il 31% proprio in fase di recruiting. La ragione sta nell’importanza di analizzare le soft skill e i tratti di personalità del candidato, soprattutto per un profilo manageriale.
Il 42% dei partecipanti alla survey considera infatti importante avere informazioni circa l’Intelligenza emotiva di un candidato per una posizione manageriale. L’intelligenza emotiva è infatti un’abilità fondamentale relativa alle prestazioni complessive di una persona, in particolare nei ruoli gestionali e dirigenziali. Ma non solo: la leadership stessa (59%), la capacità decisionale (40%) e le competenze relazionali (36%) sono altri aspetti determinanti nella valutazione di un profilo manageriale.