Commodity: indice generale positivo la scorsa settimana, ma con note negative come gli industriali
L’indice Bloomberg Commodity ha terminato l’ottava in lieve rialzo, ma con alcune importanti differenze a livello di singoli comparti. Lo segnala l’ufficio market strategist di Mps Capital Services in un commento settimanale sulle materie prime. “Il driver del rialzo dell’indice generale è stata la componente energetica (3,2%) con il Brent salito di quasi il 3% ed il gas naturale USA del 3,5%. Le scorte USA sono calate causa blocco parziale della produzione ancora presente nel Golfo del Messico – spiegano gli strategist -. Inoltre, l’IEA e l’OPEC hanno pubblicato stime ottimistiche sulla domanda per fine 2021 e 2022 con un ritorno ai livelli pre-pandemia il prossimo anno grazie alla campagna di vaccinazione. Restano elevate le tensioni politiche e industriali collegate al «caro bollette» nel vecchio continente con i prezzi che stamani hanno ripreso la corsa al rialzo”.
Forti vendite si sono invece registrate sui metalli industriali (-2,9%) dove pesano i timori legati a una minore domanda dal settore immobiliare cinese (pesa la crisi finanziaria del colosso immobiliare Evergrande Group ed il rischio contagio) e il proseguimento dei tagli alla produzione nel settore dell’acciaio per raggiungere gli obiettivi di consumo di energia fissati dalla Cina per il 2021. Settimana pesante anche sui preziosi (-3,2%) che hanno risentito di dati macro USA migliori delle attese (vendite al dettaglio), rialzo sui tassi e apprezzamento del dollaro.
Infine, segnalano ancora da Mps Capital Services, positivo il comparto agricolo (0,9%) grazie al buon rialzo di grano USA (3%) e mais (1,9%), con quest’ultimo che beneficia del rafforzamento della domanda di etanolo negli USA (pesa per circa 1/3 dei consumi locali di mais).