News Finanza Notizie Italia Conte striglia Moscovici: ‘da commissario Ue mi aspetto atteggiamento cauto, no a dichiarazioni politiche”

Conte striglia Moscovici: ‘da commissario Ue mi aspetto atteggiamento cauto, no a dichiarazioni politiche”

5 Novembre 2018 15:36

“La libertà delle idee è importante ma mi aspetto da un commissario europeo un atteggiamento cauto”. Così il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, in visita ad Algeri, ha commentato le ultime dichiarazioni che sono state rilasciate dal Commissario Ue Pierre Moscovici in merito alla manovra. In occasione della riunione odierna dell’Eurogruppo, Moscovici ha bollato la legge di bilancio del governo M5S-Lega una manovra “non buona per il popolo italiano”.

“La posizione del governo italiano – ha detto Conte – è che ci sediamo con le interlocuzioni europee, siamo disponibili a un dialogo franco e costruttivo, non rispondo alle dichiarazioni ogni volta. Rispondiamo con atti ufficiali e ci sediamo nelle sedi formali. Alcune di queste dichiarazioni, parlo in particolare di quelle di Moscovici, riguardano il dibattito politico in corso, che è appassionante, ma che nulla ha a che vedere con l’azione istituzionale della commissione europea. Non credo che Moscovici in quanto commissario europeo debba partecipare al dibattito”.

Intanto a parlare oggi è anche il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, che ha confermato che in agenda della riunione dell’Eurogruppo c’è la discussione sul Documento programmatico di bilancio italiano”. E che ha ricordato:

“La posizione della Commissione è chiara: ci aspettiamo una documento di bilancio rivisto entro il 13 novembre, visto che quello attuale prevede invece di un miglioramento del defici/Pil strutturale dello 0,6%, come chiedeva la Commissione, un peggioramento strutturale dello 0,8%”.

“L’Italia in effetti sta agendo apertamente non in linea con le regole; ma non si tratta solo delle regole, noi diciamo anche che c’è in gioco anche lo sviluppo economico. Già ora, l’Italia sta pagando interessi molto più alti per il proprio debito pubblico, e ci sono anche conseguenze sull’economia reale, per le imprese e per i prestiti ai consumatori, e alla fine tutto questo potrebbe rallentare l’economia italiana ancora di più”.