Countdown liquidazione Carige: servono 900 milioni. Fondo interbancario unico disposto al momento a mettere cash (Il Sole 24 Ore)
Carige ha una settimana di tempo per salvarsi. Lo riporta il Sole 24 Ore, rivelando anche il piano di salvataggio della banca ligure, che avrebbe bisogno di 900 milioni, ben al di sopra dei 780 milioni circa che erano stati calcolati dai commissari straordinari che la gestiscono da quando è andata in amministrazione straordinaria, all’inizio dell’anno.
La cifra, precisa il quotidiano, consentirebbe a Carige di “liberarsi della sostanziale totalità (pari a 3,3 miliardi) dei crediti deteriorati in pancia, grazie all’intervento della Sga”.
In merito ai dettagli del piano, “tecnicamente l’aumento di capitale in sè sarebbe pari a 700 milioni circa, mentre 200 milioni circa verrebbero coperti da un bond subordinato Tier 2 ancora in cerca di sottoscrittori”.
Sulla “componente equity, 320 milioni arriverebbero dalla conversione del bond subordinato in mano allo Schema volontario (il cui consiglio si riunirà lunedì per fissare la data dell’assemblea che darà il via all’operazione), mentre gli altri 380-400 milioni circa sono da recuperare tra diversi soggetti privati. Tra questi c’è il Fondo interbancario per la tutela dei depositi, l’unico che al momento appare chiaramente disposto a mettere cash. L’impegno definitivo del Fondo che rappresenta la totalità delle banche italiane dipenderà però dal contributo che arriverà dagli altri soggetti privati, dalla famiglia Malacalza (27,8%), azionista di maggioranza che dovrà dare l’ok all’intera operazione”.
Cassa Centrale Banca (Ccb) potrebbe mettere sul piatto tra i 70 e i 90 milioni. Ci sarebbero, riguardo alla sottoscrizione dei bond, anche le banche a controllo pubblico Istituto di credito sportivo e Mediocredito centrale: “le due banche a controllo pubblico dovrebbero sottoscrivere il bond per un importo complessivo non superiore a 175 milioni”.
Il Sole 24 Ore riassume: “Servono 900 milioni: 320 da Schema volontario, 400 da privati, 200 da un bond”.