Credit Suisse-Ubs: Procura Svizzera indaga sull’acquisizione
La Procura Svizzera ha aperto un’indagine sull’acquisizione di Credit Suisse da parte di UBS per possibili reati, non meglio definiti, collegati all’acquisizione.
Secondo quanto riporta una nota inviata all’agenzia Bloomberg: “Vista la rilevanza degli eventi” la Procura “vuole adempiere in modo proattivo al suo mandato e alla sua responsabilità di contribuire a una piazza finanziaria svizzera pulita e ha istituito un monitoraggio con lo scopo di adottare misure immediate in caso di qualsiasi circostanza che rientri nella sua giurisdizione”.
Intanto, il quotidiano svizzero SonntagsZeitung ha riferito che la fusione potrebbe comportare una riduzione ino al 30% della forza lavoro. Ben 11.000 dipendenti saranno licenziati in Svizzera e altri 25.000 in tutto il mondo, ha affermato il quotidiano, citando un senior manager non identificato di UBS. I due istituti impiegavano complessivamente quasi 125.000 persone alla fine del 2022, di cui circa il 30% nel paese d’origine. Un portavoce di UBS ha rifiutato di commentare il rapporto.
L’accordo crea significative sovrapposizioni che probabilmente porteranno a perdite di posti di lavoro superiori ai 9.000 già pianificati da Credit Suisse, anche se per ora i dirigenti affermano sia troppo presto per fare previsioni.