Credito alle famiglie: concedere prestiti e mutui sarà più rischioso, soprattutto nel 2021
Concedere prestiti e mutui diventerà più rischioso quest’anno. Ma ancora di più nel 2021, quando le misure di sostegno del governo saranno svanite. E’ la previsione dell’Osservatorio Assofin-CRIF-Prometeia sul credito alle famiglie, che inevitabilmente diminuirà quest’anno, a causa dell’incertezza legata all’economia, per poi tornare a crescere nel prossimo biennio.
Per quanto riguarda la rischiosità del credito alle famiglie, nel 2020 gli effetti del lockdown porteranno a un prevedibile aumento del tasso di default, sia nel comparto dei mutui che in quello del credito al consumo, ma l’incremento sarà contenuto grazie alle misure governative a sostegno dei redditi ed alle moratorie sul credito. Le previsioni indicano un peggioramento della rischiosità nel corso del 2021 per il progressivo
esaurirsi degli effetti delle misure introdotte e il ritardo nella formazione di crediti deteriorati, prima di assistere a una nuova riduzione nel 2022.
Per quanto riguarda invece le erogazioni, dopo le difficoltà del 2020 dovute agli impatti della pandemia, i flussi di credito alle famiglie riprenderanno a crescere nei successivi due anni, anche grazie alla ripresa del quadro macroeconomico che alimenterà la domanda. Nel dettaglio, i flussi di credito al consumo nel 2020 registreranno un significativo rallentamento rispetto all’anno precedente, soprattutto relativamente ai finanziamenti per l’acquisto di auto e dei prestiti personali. Il calo, tuttavia, sarà inferiore rispetto a quanto già evidenziato in questi ultimi mesi nell’ipotesi di graduale miglioramento nella seconda parte dell’anno dei consumi delle famiglie, che pur rimarranno condizionati dalla maggiore incertezza.
Le erogazioni di mutui registreranno quest’anno una forte caduta nella componente dei nuovi prestiti, sia per le difficoltà fisiche di
procedere all’acquisto imposte dal lockdown sia per l’incertezza che rimarrà nella seconda parte dell’anno sui tempi di ritorno alla normalità e sulle prospettive di reddito sulla situazione lavorativa. Al contrario, la componente delle surroghe e sostituzioni continuerà a crescere nell’anno, anche se a ritmi progressivamente più modesti nei prossimi mesi.