Crisi energetica, Von der Leyen: UE valuta con attenzione la tassa sugli extraprofitti
L’UE potrebbe raccogliere dalla tassa sugli extraprofitti delle imprese energetiche oltre 140 miliardi di euro e attutire così il colpo del caro vita per i consumatori limitando i ricavi dei produttori di energia a basso costo. Così la presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen nel suo discorso sullo Stato dell’Unione al Parlamento europeo a cui ha partecipato anche la first lady ucraina Olena Zelenska.
“Nella nostra economia sociale di mercato, i profitti sono buoni. Ma in questi tempi è sbagliato ricevere profitti record straordinari beneficiando della guerra e sulle spalle dei consumatori”, ha dichiarato la von der Leyen al Parlamento europeo. La Commissione propone un tetto ai ricavi delle aziende che producono elettricità a basso costo. La proposta fa parte di una serie di misure radicali che la von der Leyen sta valutando per arginare la crisi energetica, limitando i prezzi e riducendo la domanda.
“Sappiamo che ci sono delle tensioni sulla liquidità. Dobbiamo Dobbiamo essere in grado di affrontarle con le autorità di regolamentazione e di capire come capire come funzionerà in modo efficace”, ha dichiarato il commissario europeo per i servizi finanziari Mairead McGuinness, commissario per i servizi finanziari dell’UE, ha dichiarato in un’intervista durante il fine settimana. “Stiamo valutando anche i circuiti di interruzione, ma ancora una volta, i dettagli sono destinati a un’ulteriore evoluzione”.
“Presenteremo un pacchetto di aiuti per le Pmi. Comprenderà una proposta per un insieme unico di norme fiscali per fare affari in Europa, lo chiamiamo Befit.
Ciò renderà più facile fare affari nella nostra Unione. Meno burocrazia significa migliore accesso al dinamismo di un mercato continentale”. Lo ha annunciato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo discorso sullo Stato dell’Unione. “E rivedremo la direttiva sui ritardi di pagamento, perchè semplicemente non è giusto che 1 fallimento su 4 sia dovuto a fatture non pagate in tempo. Per milioni di aziende familiari, questa sarà un’ancora di salvezza in acque agitate”, ha aggiunto.