Crollo verticale Pil UK costringerà Boe a muovere su tassi e QE (analisti)
Crollo record dell’economia UK. Nel secondo trimestre 2020 il Pil britannico ha segnato una caduta del 20,4% rispetto ai tre mesi prima, evidenziando la peggiore performance tra i principali paesi del Vecchio continente a causa del Covid-19. La contrazione porta ufficialmente la Gran Bretagna nella sua prima recessione tecnica dal 2009. Il dato è comunque leggermente migliore delle attese. Gli analisti si aspettavano un crollo del 20,7% nel secondo trimestre. L’economia britannica si è contratta di quasi il 22% nella prima metà del 2020, un calo tre volte superiore a quello registrato nella crisi finanziaria del 2008-09.
Tonfo del PIL che indurrà con ogni probabilità la Bank of England (Boe) a fare qualcosa. “La performance negativa del Regno Unito rispetto ad altri Paesi sviluppati riflette un periodo di lockdown durato più a lungo e un settore dei servizi – l’ambito colpito più duramente dal distanziamento sociale – relativamente più ampio”, argomenta David Riley, Chief Investment Strategist, BlueBay Asset Management, rimarcando comunque come l’economia britannica ha iniziato a recuperare. “Per la ripresa sarà necessario ulteriore supporto da parte del Governo, mentre la BoE potrebbe sicuramente tagliare i tassi di interesse a zero – attualmente sono allo 0,1% – e incrementare il proprio programma di acquisti di bond prima della fine dell’anno”. “Raggiungere un nuovo accordo commerciale con l’Unione Europea prima che il Paese lasci l’unione doganale e il mercato unico europeo è essenziale, al fine di evitare il doppio shock della pandemia e della possibile imposizione di dazi da parte del principale partner commerciale del Regno Unito”, conclude Riley.