CsC, bilanci imprese: redditività operativa tornata sui livelli pre-crisi
La redditività operativa è praticamente tornata sui livelli pre-crisi, ma c’è minore disponibilità di credito bancario dopo la crisi finanziaria degli scorsi anni. Così il Centro Studi di Confindustria in una nota in cui mette sotto la lente i bilanci delle imprese industriali italiane.
Le aziende italiane dice il rapporto sono riuscite nel 2017 a riportare gli investimenti produttivi su valori solo di poco inferiori a quelli del 2007 e questo grazie ad una maggiore attenzione delle imprese alla gestione non operativa (meno oneri finanziari) e al capitale circolante (meno crediti e debiti commerciali), nonché grazie agli incentivi fiscali che hanno attutito in parte il peso delle imposte. Dall’incrocio tra i vincoli incontrati e le scelte effettuate dalle imprese, è risultato un maggior accumulo di liquidità nei bilanci aziendali rispetto al 2007, un fenomeno che riguarda soprattutto le piccole e medie imprese.
Dal lato degli investimenti, le imprese nel 2017 hanno realizzato investimenti fissi e immateriali, al netto dei disinvestimenti, per un ammontare analogo (3,8 per cento del fatturato). Un ammontare di investimenti che è risultato pari a poco meno di quanto effettuato nel 2007 (4,1 per cento). Va tuttavia sottolineato che, mentre nel 2017 le imprese sono state attente ad allineare gli investimenti produttivi con le risorse interne disponibili, prima della crisi non avvertivano questa esigenza. Gli investimenti risultavano allora, infatti, molto maggiori delle risorse interne nette. Ne è derivata nel 2017 una minore necessità di reperire risorse finanziarie esterne (-0,1 per cento del fatturato). Un decennio prima il “saldo finanziario lordo” negativo era invece molto più ampio (-1,6 per cento). Gli aumenti di capitale azionario hanno coperto una buona parte delle necessità finanziarie (0,8 per cento), fornendo un contributo analogo a quello pre-crisi.