Cybersecurity: entro il 2021 si apriranno 3,5 milioni nuove posizioni
Vulnerabilità, malware, esposizione dei dati e, da poco, GDPR compliance. Sfide e preoccupazioni che riguardano le aziende di tutta Europa e non solo. Si stima infatti che il “cybercrimine” porterà a triplicare il numero di posizioni aperte nei prossimi cinque anni. Le aziende infatti lamentano una carenza di personale qualificato e i manager HR prevedono di far crescere il reparto dedicato del 15%, secondo l’analisi condotta da Wyser.
Grande opportunità quindi per chi è in cerca di lavoro, anche perché la cybersecurity abbraccia ogni tipo di settore: se in testa troviamo i servizi professionali (37%), non mancano le richieste nel mondo della finanza (13%), della difesa (12%), ma anche della sanità (6%). Sono diversi gli studi e i profili che affollano questo settore: ingegneri, architetti delle informazioni, laureati in economia, giurisprudenza, criminologia o scienze politiche. Professionisti che si sono avvicinati a quest’ambito in un secondo momento, spesso per passione, e che hanno saputo accumulare esperienze dirette restando aggiornati con corsi di perfezionamento e certificazioni.
Fondamentale per distinguersi è l’aggiornamento. Il settore della sicurezza informatica si contraddistingue per la rapidità con cui evolve in tempi molto brevi. Ne è una prova la recente introduzione della nuova regolamentazione in materia di privacy in Europa, la cosiddetta GDPR. Tutto ciò richiede da una parte che il professionista si aggiorni con costanza, anche quando ha raggiunto una posizione stabile.