Da Fmi $50 mld ad Argentina, ma peso crolla ancora: -32% da fine maggio, -96% da 2001
Ancora alta tensione sul peso e sui bond argentini, che continuano a capitolare sotto il peso dei sell off. Basta pensare che il peso argentino ha perso il 96,5% del suo valore relativo al dollaro, dal 2001.
L’ennesimo scivolone della vigilia ha fatto cadere tra l’altro la testa del numero uno della banca centrale Federico Sturzenegger, che ha presentato la sua lettera di dimissioni al presidente Mauricio Macri.
La decisione è stata presa dopo che il peso è scivolato fino al nuovo minimo record di 28,20 nei confronti del dollaro sul mercato retail, stando alle rilevazioni di Banco de la Nacion Argentina.
Dalla fine di maggio, la valuta argentina è crollata del 32,14%, e la situazione di allarme ha portato il governo a chiedere un prestito di $50 miliardi al Fondo Monetario Internazionale, al fine di aiutare a stabilizzare l’economia e ripristinare la fiducia degli investitori.
Il prestito è stato accordato e, in base alle condizioni prestabilite, a questo punto l’Argentina non potrà intervenire nel mercato dei cambi.
Sui mercati interbancari il peso è scambiato attorno a 27,70 sul dollaro, per un valore medio pari a 28,43, nuovo valore più basso di sempre.
Va avanti l’ondata ribassista che ha travolto anche i bond governativi: i tassi sui bond a 100 anni dell’Argentina sono volati nelle ultime ore fino al 9%, a fronte di un prezzo che è sceso sotto la soglia di 80 centesimi di dollaro.