Dati da crisi Lehman Brothers. Altro che nuove strette, tasso OIS indica taglio tassi Fed
Altro che ulteriori strette monetarie firmate da Jerome Powell nel corso del 2019. Le attese dei trader sul mercato OIS sono ormai per un taglio dei tassi di interesse in Usa, soprattutto dopo la diffusione, avvenuta nella giornata di ieri, dell’indice ISM manifatturiero americano, che ha sofferto il calo più forte dall’ottobre del 2008, praticamente dai tempi del crac di Lehman Brothers.
Il risultato, alimentato anche dall’avversione al rischio degli investitori, è che il tasso sul contratto overnight index swap (OIS) sul dollaro Usa a giugno 2020 – che fino a meno di mesi fa era vicino al 3% – è precipitato nella sessione di ieri al 2,04%, confermando come il mercato stia scommettendo su tassi di interesse inferiori di oltre 30 punti base entro la metà del 2020.
Praticamente, un taglio dei tassi dello 0,25% è pienamente scontato, ora, dai trader.
Lo scorso 19 dicembre, a dispetto dei ripetuti avvertimenti lanciati dal presidente americano Donald Trump, la Federal Reserve di Jerome Powell ha alzato i tassi sui fed funds Usa di un quarto di punto percentuale, al range compreso tra il 2,25% e il 2,50%.
La Fed ha tuttavia rivisto al ribasso le stime sulle strette monetarie del 2019 dalle precedenti tre a due.
Da segnalare che l’ISM manifatturiero Usa ha sofferto a dicembre un forte calo a 54,1 punti, rispetto ai 59,3 del mese precedente. Le stime erano per un dato a quota 57,9.