Debito pubblico: in due anni tassa da 5 miliardi di interessi in più (Il Sole 24 Ore)
Il mix incertezza politica-macigno del debito pubblico ha creato in Italia una tassa di 5 miliardi di interessi extra. E’ quanto riporta il Sole 24 Ore.
“Debito pubblico: in due anni ‘tassa’ da 5 miliardi in più”: titola l’articolo in prima pagina. Il paradosso è che il governo M5S-Lega, tanto ossessionato dall’obiettivo di tagliare le tasse agli italiani, ha finito con il crearne una aggiuntiva, pari esattamente a 2,8 miliardi nel 2019 e ad altri 2,3 miliardi nel 2020.
“Un conto che il Paese non avrebbe dovuto pagare se, sui mercati, i BTp e i BoT si fossero comportati come i più tranquilli titoli di Stato spagnoli”, scrive il quotidiano finanziario, aggiungendo che, “in un mondo che ormai ha 15mila miliardi di bond a tassi negativi, l’Italia continua insomma a pagare rendimenti anomali. Eccessivi. Questo è il conto dell’incertezza. Del populismo. Della retorica no-euro”.
Il conto, sottolinea il Sole 24 Ore, “è stato fatto prendendo le emissioni di titoli di Stato di ogni mese, e calcolando il loro costo annuo aggiuntivo rispetto ai rendimenti di durata analoga pagata dai titoli di Stato spagnoli”.
L’articolo mette in evidenza, anche, che le scelte di politica monetaria della Bce, che si sono fatte palesemente più accomodanti negli ultimi mesi, hanno avuto sull’Italia un impatto inferiore che su altri paesi dell’euro. E questo perchè, nonostante le promesse di Mario Draghi & Co, i mercati hanno temuto la retorica no-euro rilanciata più volte in Italia.
Magari sarà stata una paura anche irrazionale, ma “il mercato per mesi ha avuto paura che l’Italia potesse un giorno uscire dall’euro”.