Decisioni Fed, “non proprio quello che il mercato sperava di sentire” (analisti)
Rispettando le attese della vigilia la Federal Reserve (Fed) ha rivisto al rialzo il costo del denaro di 25 punti base (nel range 2,25%-2,5%), rivedendo tuttavia al ribasso le stime sulle strette monetarie del 2019 dalle precedenti tre a due. “Non proprio quello che il mercato sperava di sentire – dichiara Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr -. Wall Street ha fatto buon viso a cattivo gioco al comunicato ufficiale, ma quando a iniziato a sentire affermazioni come che “la politica monetaria offrirà un supporto inferiore nel 2019”, “un pò di volatilità non lascia il segno sul ciclo”, e “nessun mercato in particolare offre precise indicazioni macro” ha iniziato ad agitarsi, e l’S&P è arrivato a perdere il 2% prima di trovare un temporaneo rimbalzo. Per il resto, tassi in ribasso sulla parte lunga della curva e in rialzo sul breve, e dollaro in calo”.
“Il fatto è che il nervosismo sui mercati era alle stelle, e la reazione all’atteggiamento più aggressivo e ottimista delle attese, la scarsa attenzione ai movimenti degli asset, e gli accenni al fatto che al momento non serve easing era da mettere in conto – aggiunge l’esperto -. Magari, una volta sfogatosi, il mercato metterà l’accento sugli aspetti positivi: la fiducia nella ripresa, l’attenzione ai dati”.