Effetto coronavirus: oro inizia settimana in positivo, petrolio giù di oltre il 3%
Avvio d’ottava a due velocità per le due commodity per eccellenza, oro e petrolio, sull’onda dei timori per il propagarsi del coronavirus.
Se le quotazioni del metallo giallo salgono, con il prezzo che è tornato a varca la soglia dei 1.580 dollari l’oncia, quelle del petrolio sono in rosso. In particolare, le quotazioni del Wti (riferimento Usa) sono in flessione del 3,3% a 52,42 dollari alò barile e quelle del Brent (riferimento europeo) lasciano sul terreno circa il 3,11% a 58 dollari. Gli investitori sono in modalità risk off e di conseguenza guardano agli asset più sicuri, in un momento in cui la paura del diffondersi del coronavirus fa temere gli scenari peggiori.
“Il prezzo del petrolio continua il suo forte calo dovuto ai crescenti timori di un eccesso di offerta, legati a preoccupazioni per la diffusione dell’influenza coronavirus cinese – rimarca Carlo Alberto De Casa, capo analista di ActivTrades -. Il barile sta perdendo terreno per il sesto giorno consecutivo e ora si sta avvicinando al livello di supporto chiave di 51-51,5 dollari al barile, dove i tori cercheranno di fermare la forza di questo movimento ribassista”. Tecnicamente, spiega l’esperto di ActivTrades, la situazione è relativamente chiara, con un forte movimento ribassista e, almeno per ora, nessun segnale di inversione. Come accennato, il livello di supporto di 51-51,5 sarà un test significativo per capire fino a che punto il barile potrebbe sprofondare.