Effetto Covid sulle stanze in affitto: la domanda crolla del 17%, ma i prezzi salgono
La pandemia ha imposto uno stop alla domanda di stanze in affitto per studenti e lavoratori fuori sede, calata del 17% rispetto ad agosto dello scorso anno, secondo l’ufficio studi di idealista. Di pari passo l’incremento dello stock di stanze disponibili per l’affitto è salito al 22,3% a livello nazionale, con picchi del 63% a Milano, del 62% a Bologna e del 59% a Padova. Meglio vanno Roma (16%) e Torino (14%), mentre Napoli (-2%) e Catania (-5%) segnano una riduzione dell’offerta.
Aumentano dunque le opportunità di scelta per chi opta per la casa in condivisione, eppure le richieste dei proprietari sono sempre più alte, come dimostrano gli aumenti di prezzo del 4,9% rispetto a un anno fa, a una media nazionale di 344 euro per una stanza tutta per sé. A eccezione di Firenze (-0,8%), Genova (-5%) e soprattutto Trieste (-9,2%), la carrellata delle principali città a vocazione universitaria vede solo variazioni verso l’alto, con Napoli (6,5%), Pavia (4,8%) e Bologna (3,2%) a mettere a segno gli incrementi maggiori. Tengono i prezzi anche a Roma (1,8%) e Milano (1,3%), le più care per i fuorisede rispettivamente con 415 e 475 euro al mese.
“Richieste che alla luce della mancanza di lavoro e della crisi economica appaiono irrealistiche, – ha commentato Vincenzo De Tommaso, responsabile dell’ufficio studi di idealista – A queste condizioni i giovani non potranno più permettersi una stanza in un’altra città. Anche per questo le stanze restano vuote”.