Elezioni italiane: pochi rischi all’orizzonte, nessuno scossone atteso sui mercati (analisti)
Lo scenario attuale presuppone due rischi principali in vista delle elezioni politiche italiane, in programma domenica 4 marzo. “Da un lato esiste la possibilità che non si formi un governo stabile (o a seguito di un voto inconcludente o come diretta conseguenza dell’incapacità di uno dei partiti leader di formare una coalizione), dall’altro che, in una coalizione governativa, primeggi la Lega Nord, un partito apparentemente orientato verso l’estrema destra”. A dirlo James de Bunsen, portfolio manager, multi asset team, di Janus Henderson Investors.
Secondo Bunsen “il primo scenario non avrà un impatto significativo sui mercati, in quanto si tratta di un esito piuttosto “standard” delle elezioni italiane e dal momento che, recentemente, molti altri Paesi europei hanno funzionato perfettamente in mancanza di un governo, anche per lunghi periodi (tra questi la Germania, il Belgio e i Paesi Bass ). Per quanto riguarda il secondo scenario, si tratta di un’incognita. Tuttavia, nonostante una crescente propaganda elettorale nel sud del Paese, la base di consenso della Lega Nord resta abbastanza localizzata e riteniamo che il partito avrebbe solo un’influenza limitata all’interno di un’eventuale coalizione di destra”.
L’esperto di Janus Henderson Investors mette, tuttavia, in evidenza che a suo avviso “i rischi reali per l’Italia sono incentrati sul rapporto tra il debito cronico e il Pil del Paese, su un’economia stagnante e su un settore bancario ancora instabile. La mancanza di un esecutivo forte – esito potenzialmente derivante da un risultato elettorale inconcludente- rende ancora meno probabile che tali questioni saranno affrontate con fermezza. Ad ogni modo, non crediamo che il risultato elettorale in sé e per sé farà precipitare i mercati, quanto più riteniamo che si registrerà una piccola ondata di volatilità a livello regionale”.