Eni presenta nuovo piano: target finanziari e dividendi. Il commento del ceo Descalzi
Eni presenta il nuovo piano 2023-2026 che si basa, stando a quanto emerge dal comunicato, sul “track-record di performance operative e finanziarie di Eni”, e che si concentra sui seguenti fattori: “sicurezza energetica e accessibilità attraverso la diversificazione geografica e tecnologica; riduzione delle emissioni; fare leva sulla tecnologia per le iniziative di oggi e per le future opportunità di innovazione; creazione di valore per gli azionisti”.
L’EBIT 2023 è atteso a €13 miliardi, il secondo migliore risultato in 10 anni dopo il record del 2022, a conferma della qualità del business che Eni sta costruendo. Il CFFO (flusso di cassa operativo) 2023 ante capitale circolante è atteso a oltre €17 miliardi e a oltre €69 miliardi nell’arco del Piano”.
“A scenario costante – si legge nel comunicato relativo al piano presentato da Eni – il CFFO 2026 sarà superiore di oltre il 25% a quello del 2023, trainato dall’E&P, dai contributi positivi di tutti i settori e dalla crescita dei principali business di transizione, Plenitude e Sustainable
Mobility. Ciò implica una crescita media annua per azione del 12% nel periodo di piano a scenario costante 2023″.
“La politica di remunerazione degli azionisti viene semplificata e potenziata, con il 25-30% del CFFO da distribuire in dividendi e buyback. Il dividendo proposto per il 2023 viene aumentato del 7% a €0,94 per azione e il buyback è fissato a €2,2 miliardi”.
Così l’amministratore delegato di Eni, Claudo Descalzi:
“Il Piano presentato oggi conferma la forza e l’efficacia della nostra strategia. Nel 2014 abbiamo intrapreso un percorso di trasformazione industriale e finanziaria che ci ha progressivamente permesso di creare valore anche in scenari difficili, garantendo la sicurezza degli approvvigionamenti e la sostenibilità ambientale. Abbiamo focalizzato la nostra strategia di esplorazione e produzione principalmente sul gas, facendo leva sulle nostre produzioni e diversificando gli investimenti tra diversi Paesi”.
Descalzi continua:
“Questo ci ha permesso di attuare il nostro Piano finalizzato alla sostituzione di 20 miliardi di metri cubi di gas russo entro il 2025. Abbiamo trasformato la nostra piattaforma downstream e investito significativamente in tecnologia per creare e far crescere i nostri business legati alla transizione energetica, con l’obiettivo di azzerare le emissioni Scope 1,2 e 3. Questo ci consente oggi di confermare pienamente i nostri obiettivi di decarbonizzazione, nonostante lo scenario attuale della sicurezza energetica e la necessità di far fronte a una forte domanda di energie tradizionali”.
“Oggi – sottolinea il ceo di Eni – possiamo delineare chiaramente come sarà Eni nel 2030: le nostre attività Upstream non genereranno più emissioni nette; la nostra produzione di idrocarburi sarà composta principalmente da gas; la nostra capacità di biocarburanti supererà i 5 milioni di tonnellate all’anno; la nostra capacità di energia rinnovabile sarà superiore ai 15 GW. E i nostri investimenti nella tecnologia più rivoluzionaria legata alla transizione energetica – la fusione a confinamento magnetico – saranno prossimi a concretizzarsi nel primo impianto industriale”.
“Infine – conclude Claudo Descalzi -abbiamo profondamente rafforzato la Società dal punto di vista finanziario attraverso l’ottimizzazione e la razionalizzazione delle spese, e questo ci permette oggi di presentare forti obiettivi finanziari: un significativo CFFO ((flusso di cassa operativo) generato sia dalle nostre attività tradizionali che dal contributo delle attività legate alla transizione; un modello di business a satelliti che ci consente di valorizzare le nostre attività liberando al contempo risorse aggiuntive per gli investimenti nella transizione; e un livello di debito molto basso. La nostra solidità finanziaria ci permette oggi di creare valore crescente per i nostri azionisti e di potenziare la politica di remunerazione.”