Escalation tensioni Usa-Cina, ma azionario Asia non crolla: Tokyo -0,27%, Shanghai positiva
Azionario globale ostaggio della guerra commerciale Usa-Cina, rinfocolata ufficialmente al passare della mezzanotte americana, che ha dato seguito ufficialmente alle minacce del presidente americano Donald Trump, facendo scattare i dazi doganali dal 10% al 25% su $200 miliardi di prodotti cinesi. Immediata la reazione della Cina, che ha reso noto che risponderà in modo adeguato all’imposizione delle tariffe.
I futures sul Dow Jones anticipano un’apertura dell’indice Dow Jones in calo di 140 punti, mentre l’indice Nikkei 225 della borsa di Tokyo ha chiuso in calo dello 0,27%, a 21.344,92 punti.
Prove di resistenza da parte degli altri listini dell’Asia-Pacifico. La borsa di Shanghai, pur se direttamente interessata dall’escalation della guerra commerciale Usa-Cina, sale dello 0,7%, Hong Kong +1,02%, Sidney +0,22%, Seoul +0,06%. Le trattative tra gli Stati Uniti e la Cina proseguiranno nella giornata di oggi, ragion per cui sui mercati c’è ancora la speranza che un compromesso possa essere raggiunto dalle controparti.
Dal fronte macro, in Giapppone è stato reso noto il dato di marzo relativo alle spese per consumi delle famiglie giapponesi, salito del 2,1% su base annua, meglio del +1,6% atteso e del +1,7% precedente. Su base mensile, il dato è avanzato di appena lo 0,1%.
Decisamente negativo il dato relativo ai salari, scesi a marzo dell’1,9% su base annua, rispetto al -0,5% stimato e al precedente -0,7%. Su base reale, la flessione è stata del 2,5% su base annua, peggio del -1,1% stimato e del -1% precedente.