Euro abbattuto dai sell e da dipendenza Russia: -1,4% sul dollaro. Sotto $1,10 per prima volta da maggio 2020
Euro sotto attacco: nei confronti del dollaro la moneta unica crolla dell’1,4% circa, scendendo sotto la soglia di $1,10 per la prima volta dal maggio del 2020.
L’euro tocca nuovi minimi anche nei confronti della sterlina e del franco svizzero, che beneficia dei buy per la sua natura di valuta rifugio.
Il rapporto EUR-CHF capitola al valore più basso dal gennaio del 2015, fino a quota 1,0114, e si avvicina a quella parità che non tocca sempre dal 2015, anno in cui la banca centrale svizzera (SNB-Swiss National Bank) abbandonò la soglia minima del tasso di cambio di 1,20 franchi svizzeri per euro che aveva adottato negli anni precedenti per evitare che il franco si apprezzasse in modo eccessivo.
L’euro oggi è scivolato anche nei confronti della sterlina, fino a 82,61 pence, al valore più basso dal luglio del 2016.
Il dollaro si rafforza ulteriormente dopo la pubblicazione del report occupazionale Usa di febbraio, che ha messo in evidenza la creazione, nel mese, di 678.000 nuovi posti di lavoro, meglio delle stime degli analisti. Gli economisti intervistati da Dow Jones prevedono una crescita di 440.000 nuovi posti di lavoro.
Il rapporto sterlina-dollaro scende dello 0,79% a $1,3242.
L’euro capitola anche nei confronti dello yen, altra valuta rifugio, con un calo dell’1,47% a JPY 125,90.
Tra gli asset finanziari che stanno scontando in modo più pesante la guerra tra la Russia e l’Ucraina c’è proprio la moneta unica, che si avvia a chiudere la settimana peggiore nei confronti del dollaro dal marzo del 2020, quando lo shock pandemia Covid-19 travolse tutti gli asset di rischio.
La valuta ha accelerato al ribasso soprattutto dopo la notizia del bombardamento russo della centrale nucleare più grande dell’Europa, quella di Zaporizhazhia, in Ucraina.
L’ulteriore flessione si giustifica con i buoni numeri arrivati dal fronte macro Usa.
C’è da dire inoltre che le sanzioni contro Mosca avranno senza alcuna ombra di dubbio ripercussioni sull’intera economia globale, ma sicuramente l’Europa si confermerà tra le vittime più illustri per la sua dipendenza dagli scambi commerciali con Mosca; per l’esposizione delle sue banche verso la Russia; per quel gas russo che fa andare avanti, praticamente, la sua economia.