Europa in rialzo post Bce e Lagarde, Piazza Affari chiude a +0,8%
Chiusura in rialzo per le borse europee, dopo la riunione della Bce e le parole di Christine Lagarde. A Piazza Affari, il Ftse Mib termina con un guadagno dello 0,8% a 33.453 punti, sostenuto dalle banche e da Telecom Italia (+6,5%), dopo l’aumento del target price da parte di BofA. Acquisti anche su Banco Bpm (+2,9%), Unicredit (+2,9%) e Bper (+2,2%), mentre perdono terreno le utilities, soprattutto Hera (-1%) ed Erg (-1,7%).
La Bce ha tagliato di 25 punti base il tasso di interesse sui depositi, al 3,5%, mentre il tasso sulle operazioni di rifinanziamento principali e sulle operazioni di rifinanziamento marginale saranno ridotti rispettivamente al 3,65% e al 3,90%. Invariate le stime sull’inflazione complessiva dell’eurozona, in calo quelle sul Pil fino al 2026.
Nella conferenza stampa al termine del meeting, Christine Lagarde ha affermato che l’inflazione domestica è ancora troppo elevata, a causa delle pressioni sui salari, mentre i rischi per la crescita restano orientati al ribasso. La presidente ha ribadito che l’approccio resta guidato dai dati e che non esiste un percorso predeterminato per i tassi di interesse.
Contrastata Wall Street all’indomani dei dati sui prezzi al consumo statunitensi che hanno evidenziato un rallentamento in linea con le attese, anche se il dato core è rimasto stabile. Nel complesso, i dati supportano la prima riduzione dei costi di finanziamento nella riunione della prossima settimana, ma le scommesse su una mossa da mezzo punto percentuale si sono ridotte.
Dall’agenda macro sono giunti oggi anche i prezzi alla produzione (+1,7% a/a e +2,4% il dato core, in linea con le attese) e le richieste di sussidi di disoccupazione (in lieve aumento a 230 mila). In Italia, il tasso di disoccupazione del secondo trimestre è sceso al 6,8%.
Sull’obbligazionario, spread Btp-Bund in calo a 139 punti base, con il decennale italiano al 3,54% e il benchmark tedesco al 2,15%.
Tra le materie prime, il petrolio torna a salire con il Brent a 72,7 dollari al barile, a causa della tempesta nel Golfo del Messico che ha messo in secondo piano le previsioni dell’IEA sulla domanda in rallentamento. L’oro tocca un nuovo massimo storico a 2.555 dollari l’oncia.
Sul Forex, cambio euro/dollaro in leggero rialzo a 1,1035 e dollaro/yen in assestamento a 142,4.