Europa peggiora con futures Usa e crollo Credit Suisse, Ftse Mib a -3,8%
Dopo un avvio debole le borse del Vecchio continente accelerano al ribasso, in scia all’andamento dei futures di Wall Street che scambiano in ribasso di oltre un punto percentuale.
A Piazza Affari, il Ftse Mib cede il 3,8% e scivola a 25.800 punti, con i bancari nuovamente sotto pressione. Unicredit (-7,8%) scivola in coda al listino principale dopo essere stata sospesa in precedenza per eccesso di volatilità, seguita da Banco Bpm (-6,3%), Intesa Sanpaolo (-6,2%) e Finecobank (-6,1%). In controtendenza solo Erg (+0,8%) grazie ai conti 2022 e all’aumento del dividendo a 1 euro e Italgas (+0,3%).
Oltre alle turbolenze relative alle banche statunitensi, dopo i fallimenti di SVB e Signature, gli operatori osservano con attenzione Credit Suisse (-22 a Zurigo), in calo per l’ottava seduta consecutiva dopo che la Saudi National Bank ha escluso, azionista della banca con il 9,9% del capitale, ha escluso ulteriori investimenti poiché una partecipazione maggiore comporterebbe ulteriori ostacoli normativi.
Intanto, il costo dell’assicurazione contro il default sul debito a breve termine dell’istituto svizzero si è avvicinato a livelli critici, con i credit default swap vicini a 1.000 punti.
Intanto cresce l’attesa per la riunione di domani della Bce, che alzerà i tassi di 50 punti base e dovrebbe mantenere una comunicazione restrittiva, ribadendo che ogni decisione futura dipenderà dai dati.
Tornano gli acquisti sull’obbligazionario, con il rendimento del Btp decennale in calo al 4,16 e lo spread rispetto al Bund tedesco in rialzo oltre i 190 punti base. Fra i Treasury statunitensi, il biennale scende al 4% e il decennale viaggia in area 3,5%, in calo di circa 20 punti rispetto a stamattina.
Sul Forex, l’euro/dollaro arretra a 1,062 e dollaro/yen si deprezza a 133,6. Fra le materie prime, il petrolio (Brent) torna a scendere e raggiunge i 76,4 dollari al barile.