Eurozona: crollo record del Pmi servizi ad aprile (finale) a 12 punti
Contrazione record del settore terziario nell’Eurozona. Ad aprile l’indice Pmi servizi, secondo la lettura finale, è crollato ad aprile al minimo storico di 12 punti dai 26,4 punti di marzo (la stima preliminare era stata di 11,7 punti).
La portata della recessione economica dell’eurozona si è resa evidente dai crolli record registrati in ogni nazione monitorata, con una diminuzione senza precedenti della produzione nei settori del manifatturiero e del terziario della regione. Con la chiusura di gran parte dei settori economici dell’eurozona mentre il contagio da Covid-19 si espandeva, i dati economici di aprile dovevano inevitabilmente risultare negativi, l’entità del collasso resta comunque impressionante. “I dati dell’indagine – commenta Chris Williamson, Chief Business Economist presso
IHS Markit – indicano un Pil in calo ad un tasso trimestrale di circa il 7,5%, superando di gran lunga la peggiore recessione cui abbiamo assistito durante la crisi finanziaria globale”.
Secondo l’esperto, se nei prossimi mesi il tasso di contrazione darà segni di rallentamento, si potrebbe assistere a segnali di ripresa non prima della seconda metà dell’anno. “Dovranno passare probabilmente alcuni anni prima che i livelli di produzione perduti a causa
della pandemia vengano interamente recuperati”, conclude.
Si ricorda che il Pmi (Purchasing Managers Index) è un indice che nasce da un’indagine condotta sui direttori d’acquisto delle principali aziende del paese per testare le opinioni sull’andamento del comparto. Un valore del Pmi superiore ai 50 punti indica un’economia in espansione mentre un valore inferiore rappresenta una fase di contrazione.