Eurozona: indici PMI rimane in territorio di contrazione, ma pressioni inflazionistiche si attenuano
Nel mese di novembre l’indice PMI servizi flash della zona euro segna 48,6 punti da 48 attesi e contro il precedente 48,6. L’indice manifatturiero passa da 46,4 punti a 47,3 contro 46 atteso.
L’indice composito invece passa da 47,3 precedenti a 47,8 attuali e 47 atteso. Il PMI dell’Eurozona rimane in territorio di contrazione, ma le pressioni inflazionistiche si attenuano dicono da ING. La buona notizia è che le pressioni inflazionistiche si stanno attenuando grazie all’allentamento dei problemi di approvvigionamento e all’imminente recessione. Sebbene l’economia dell’eurozona abbia ancora ottenuto una crescita positiva nel terzo trimestre, sembra inevitabile che nel trimestre in corso sia iniziata una recessione e i dati PMI di oggi lo confermano.
Il leggero aumento del PMI è stato guidato principalmente dal PMI manifatturiero, che ha registrato un aumento da 43,8 a 45,7. Questo dato mostra ancora una forte contrazione, ma leggermente inferiore a quella del mese scorso. I nuovi ordini continuano a diminuire, il che significa che la produzione attuale proviene da molti arretrati accumulati in precedenza. Il ritmo del calo nei servizi è stato simile a quello di ottobre e feroce rispetto agli standard storici. Anche in questo caso i nuovi ordini continuano a diminuire e le imprese sono sempre più restie ad assumere a causa del rallentamento dell’attività economica.
Il lato positivo del contesto chiaramente recessivo è che le pressioni inflazionistiche si stanno affievolendo concludono da ING.