Eurozona: Pmi servizi migliora a febbraio, ma resta sotto il muro 50
La forte crescita manifatturiera non riesce a controbilanciare la contrazione del terziario. Nella lettura finale di febbraio l’indice Pmi manifatturiero della zona euro si è attestato a 45,7, in miglioramento rispetto alla stima flash e al dato finale di gennaio pari a 44,7). L’indice Ihs Markit Pmi dell’attività terziaria dell’eurozona è, tuttavia, rimasto impantanato su un valore inferiore alla soglia di non cambiamento di 50, registrando il sesto mese consecutivo di contrazione dell’attività terziaria.
“Il quarto mese consecutivo di contrazione dell’attività economica mostra che l’eurozona si sta dirigendo verso una doppia recessione, anche se il rallentamento del tasso di contrazione sottolinea ampiamente quanto l’ultimo declino sia di gran lunga minore rispetto a quello causato lo scorso anno dalla pandemia”, commenta Chris Williamson, chief business economist presso Ihs Markit, aggiungendo che “sta diventando sempre più evidente che dovremo utilizzare molte misure anti Covid-19 ancora per qualche tempo, vista in parte la lentezza della distribuzione del vaccino. Questo potrebbe allungare i tempi di ripercussione della pandemia sull’economia fino alla seconda parte dell’anno, attenuando il ritmo di ripresa”. “Ci si domanda quanto queste misure di contenimento limiteranno la distribuzione di beni e servizi in un contesto di ripresa della domanda, poiché questo potrebbe incidere sul potere sui prezzi nei prossimi mesi e influenzare la durata di innalzamento dei prezzi attualmente in corso”, conclude Chris Williamson.