Eurozona: rallenta crescita, crollano esportazioni e prezzi su nuovi record in scia al conflitto Russia-Ucraina
L’espansione dell’attività economica dell’Eurozona segna un rallentamento a marzo, in scia al conflitto Russia-Ucraina. I costi sostenuti dalle aziende e i prezzi medi di vendita di beni e servizi hanno indicato una impennata senza precedenti a causa del nuovo aumento del costo delle materie prime e dei ritardi della catena di approvvigionamento. Allo stesso tempo il calo delle esportazioni ha frenato ulteriormente la domanda e la fiducia è sprofondata ai minimi in quasi un anno e mezzo, con le aziende che hanno espresso previsioni future sempre più preoccupanti.
E’ ci che emerge dalla lettura preliminare dell’indice Pmi dell’Eurozona che su base composita è sceso a marzo a 54,5 punti, sui minimi degli ultimi due mesi, dai 55,5 di febbraio. A pesare è soprattutto l’industria, con il Pmi manifatturiero che si è attestato a 57 punti dai 58,2 di febbraio.
Dal punto di vista geografico, la Francia ha invertito il trend di rallentamento indicando a marzo il rialzo più rapido dell’attività dallo scorso luglio, grazie al rilancio dell’attività servizi che ha compensato il forte indebolimento del settore manifatturiero. Invece, è diminuita la crescita in Germania, ma è rimasta superiore all’espansione osservata nei quattro mesi precedenti a febbraio, grazie all’aumento sostenuto sia del terziario sia del manifatturiero.
“I dati dell’indagine sottolineano l’impatto effettivo ed immediato della guerra tra Russia e Ucraina sull’economia dell’Eurozona e ne evidenzia il rischio di un declino durante il secondo trimestre”, ha commentato Chris Williamson, chief business economist presso IHS Markit.