Eurozona: rallentamento limitato a manifattura, ma previsioni crescita futura appaiono negative (Ihs Markit)
“La quasi stagnazione delle esportazioni ha contribuito ad uno dei mesi peggiori dell’economia dell’eurozona in quasi due anni. Guerre commerciali, Brexit, calo della domanda globale (in particolare dell’industria automobilistica), crescente avversione al rischio, riduzione delle scorte e aumento dell’incertezza politica sia all’interno dell’eurozona che oltre sono tutti fattori che hanno alimentato il rallentamento dell’attività commerciale”, dichiara Chris Williamson, chief business economist presso IHS Markit, dopo la pubblicazione dei Pmi manifattura e Servizi della zona euro.
“Fortunatamente, il rallentamento si è limitato al settore manifatturiero – aggiunge l’economista -. Una crescita vigorosa nel settore dei servizi, stimolata in parte dalla domanda interna, a sua volta supportata dalla forte crescita dei livelli occupazionali e quindi dalla maggiore propensione alla spesa, mostra che i dati dell’indagine del terzo trimestre sono indicativi di una crescita economica di un solido 0,5%”.
“Ad ogni modo, visto il volume di crescita fortemente ridotto rispetto all’inizio dell’anno dei nuovi ordini e del lavoro inevaso, viste le sfumate prospettive di crescita delle esportazioni e le aspettative future ai livelli quasi minimi in due anni, le previsioni di crescita futura sembrano apparire negative”, conclude Williamson.