FCA (+9%) traina il Ftse Mib verso i 20mila, ENI corre con il petrolio
Piazza Affari si avvia verso metà seduta con netta prevalenza del segno più. Dopo un avvio a cavallo della parità, il Ftse Mib si è accodato all’avanzata delle altre Borse e al momento segna +0,6% a 19.911 punti (top intraday a 19.962 pti). I futures di Wall Street indicano un possibile avvio in rialzo di circa mezzo punto percentuale.
Sotto i riflettori FCA con un balzo di quasi +9% in area 10,88 euro in scia all’annuncio della modifica dell’accordo di fusione con PSA a causa della pandemia Covid. Confermata la tempistica dell’operazione, il cui closing è fissato entro la fine del primo trimestre 2021. Ora le sinergie a regime annue stimate dalla creazione del nuovo gruppo sono significativamente aumentate sino a oltre 5 miliardi, rispetto ai 3,7 miliardi originariamente stimati. Fca ha accettato di abbassare il dividendo speciale che sarà distribuito ai suoi azionisti prima del closing a 2,9 miliardi di euro contro i 5,5 miliardi fissati in precedenza.
In volata anche la holding di casa Agnelli, Exor, che sale di oltre il 3,8%. La riduzione del maxi-dividendo di FCA per Exor implica che riceverà cash per 0,83 mld anziché 1,57 mld di dividendo straordinario (cui aggiungere 0,14 mld nel caso venga distribuito anche il secondo dividendo). La holding riceverà anche il 6% circa di Faurecia (a valore di mercato attualmente 0,4 mld) che potrebbe non essere considerato asset strategico e per questo ceduto nel medio termine.
Tra le big si muove in rialzo dell’1% circa ENI che si giova del rally del petrolio a +1,5% (sia Brent che WTI) nonostante il taglio delle stime da parte dell’AIE.
Acquisti convinti anche su Nexi (+2,29%) con nuovi rumor che vedono avvicinarsi la potenziale fusione con Sia. Le ultime indiscrezioni pubblicate da La Repubblica riportano che i termini negoziati per il rinnovo dell’accordo fra Sia e il suo principale cliente (Unicredit), punto dirimente per definire i rapporti di concambio, vedrebbero una estensione dell`accordo di processing dal 2026 al 2036 a fronte del quale Sia avrebbe concesso a Unicredit condizioni più favorevoli ma manca da definire come e quando verranno pagate da Sia le commissioni in anticipo (le cosiddette `upfront fees`), prima di firmare il rinnovo.