Fed alle strette: aumentano probabilità aumento di 75 pb
“I dati sui prezzi pubblicati venerdì, senza precedenti negli ultimi 40 anni, aumentano la probabilità di un aumento pari a 75 punti base, anziché pari ai 50 punti base ampiamente attesi, poiché l’inflazione probabilmente rimarrà ostinatamente alta nei prossimi mesi ed i rapidi aumenti dei prezzi non si limitano all’energia ma sono ampiamente diffusi. Un altro aumento di 50 o 75 pb è quasi certo anche per luglio”, commenta Paolo Zanghieri, senior economist di Generali Investments, allineandosi con le attese del mercato.
“Eppure, la determinazione della Fed ad agire in modo rapido e deciso sui tassi dovrà tenere conto del fatto che iniziano a manifestarsi crepe nei settori dell’economia più sensibili ai tassi, come l’edilizia: inoltre le indagini sulle imprese, soprattutto per il settore manifatturiero, indicano un sostanziale decelerazione dell’attività sulla scia dell’incertezza, dell’aumento dei prezzi degli input e dell’indebolimento della domanda mondiale – spiega l’economista -. Ciò pone alla Fed un compromesso ancora più difficile tra combattere l’inflazione ed evitare di spingere l’economia in recessione”. Generali Investments ritiene che ciò porterà a un ritmo più lento di inasprimento a partire da settembre, quando prevediamo un aumento del tasso di 25 pb, e per il resto dell’anno.