Fed: inflazione resta elemento chiave per Fomc (analisti)
Nell’ultima riunione del 2017, l’ultima sotto la presidenza di Janet Yellen, la Federal Reserve (Fed) ha alzato i tassi di interesse di 25 punti base, con il Fomc (il braccio operativo della banca centrale Usa) che ha lasciato invariate le previsioni per ulteriori incrementi dei tassi di interesse per il 2018 e per il 2019.
“L’inflazione resta l’elemento verso il quale è rivolta l’attenzione del Fomc, visti i robusti dati dell’economia reale che continuano a crescere, uniti al tasso di disoccupazione ai minimi storici”, afferma Antoine Lesné, responsabile strategia Etf per l’area Emea di Spdr Etfs, divisione di State Street Global Advisors. “In questo scenario, stimiamo uno scenario positivo per i movimenti sui tassi di interesse – continua Lesné -. Visto che ormai ci siamo lasciati quest’evento alle spalle, il recente incremento dei tassi di interesse a breve termine dovrebbe attenuarsi e potrebbe diminuire man mano che gli investitori si concentrano sui bond a breve termine, portando al ribasso i loro rendimenti e creando un certo irripidimento della curva dei rendimenti dei Treasury”. Al contempo, conclude l’esperto, dovremmo aspettare l’insediamento di Jerome Powell quale presidente della Fed per poter rivalutare possibili cambiamenti delle proiezioni e per includere qualsiasi ricaduta significativa derivante dalla riforma fiscale”.