Fed più dovish fa scalpitare i tori sul mercato dell’oro: rally +3% a record in più di cinque anni
La reazione al comunicato più dovish della Fed non si è fatta attendere: balzo per le quotazioni del contratto spot sull’oro, che sono balzate al record in oltre cinque anni, salendo a $1.381,94 l’oncia.
In rally anche i futures sull’oro, che sono volati fino a +3%, a $1.397,70. Gli analisti hanno attribuito i poderosi rialzi all’indebolimento del dollaro e dei rendimenti dei Treasuries Usa, causati a loro volta proprio dal comunicato della Fed, che ha aperto la porta a ulteriori tagli dei tassi.
Alla Cnbc Rob Carnell, responsabile economista e responsabile della divisione di ricerca per l’Asia Pacifico di ING ha fatto notare che le aspettative di nuovi tagli entro il 2020 – come risulta dal dot-plot (si prevedono ora tassi al 2,1% entro fine 2020, rispetto al precedente 2,6% atteso), rendono l’oro “piuttosto attraente”.
Simile l’opinione di Han Tan, analista dei mercati presso la società di brokeraggio sul forex FXTM, che ha attribuito il rally dell’oro sia al calo del dollaro che al comunicato dovish della Fed.
“La debolezza del dollaro che ha seguito l’atteggiamento dovish della Fed ha alimentato il balzo dei prezzi dell’oro, considerato anche l’outlook più fosco sull’economia globale. Con le banche centrali principali come la Fed e la Bce che hanno citato entrambe maggiori incertezze, questi toni dovish stanno facendo scalpitare i tori sul mercato dell’oro”.