Fed, Powell al Congresso Usa: tutte le sue frasi su occupazione, inflazione e politica monetaria AIT
“Nel corso della prima metà del 2021, le campagne di vaccinazione, ancora in corso, hanno portato alla riapertura dell’economia e a una solida crescita, sostenuta da una politica monetaria e da una politica fiscale accomodanti. Il prodotto interno lordo reale di quest’anno sembra orientato a riportare il tasso di crescita più veloce in decenni”. E’ quanto dirà il numero uno della Federal Reserve Jerome Powell nel suo intervento di metà anno al Congresso Usa, previsto a mezzogiorno ora di New York nella giornata di oggi (le 18 ora italiana), in base al testo del suo discorso.
Powell darà rassicurazioni sul sostegno che la politica monetaria continuerà a dare all’economia americana:
“Nella riunione di giugno, il Fomc ha lasciato i tassi sui fed funds vicino allo zero e ha reiterato il ritmo degli acquisti degli asset. Queste misure, insieme alla nostra forte guidance sui tassi di interesse e sul nostro bilancio, assicureranno che la politica monetaria continui a dare un aiuto potente all’economia fino a quando la ripresa non sarà completa”.
“La spesa delle famiglie sta crescendo a un ritmo particolarmente rapido – dirà Powell – sostenuta da un forte sostegno fiscale, da condizioni finanziarie accomodanti e dalla riapertura dell’economia. La domanda del mercato immobiliare rimane molto forte, e nel complesso gli investimenti delle aziende stanno aumentando a un ritmo solido. Così come descritto nel rapporto di politica monetaria, le limitazioni dell’offerta stanno limitando l’attività in alcuni settori, in modo notevole soprattutto nell’industria dell’auto, dove la carenza mondiale dei semiconduttori ha tagliato la produzione in modo netto dall’inizio dell’anno”.
Powell dirà ancora che “le condizioni del mercato del lavoro stanno continuando a migliorare”, ma che “c’è ancora molta strada da fare”.
Per la precisione, “la domanda di lavoro sembra essere molto forte; gli annunci di lavoro sono al record di sempre, le assunzioni sono robuste, e molti lavoratori stanno lasciando i loro posti di lavoro attuali per cercarne di migliori. Di fatto, i datori di lavoro hanno assunto 1,7 milioni di persone nel periodo compreso tra aprile e giugno. Tuttavia, il tasso di disoccupazione è rimasto elevato a giugno al 5,9%, e questo numero sottovaluta il deficit dell’occupazione visto che, in particolare, la partecipazione al mercato del lavoro non è aumentata, rispetto ai bassi livelli che hanno prevalso per la maggior parte dell’ultimo anno. I progressi del mercato del lavoro dovrebbero essere forti nei prossimi mesi, con le condizioni sanitarie che continueranno a migliorare, e con altri fattori legati alla pandemia destinati a diminuire”.
Il numero uno della Fed, si legge nel discorso, si concentrerà poi sull’inflazione:
“L’inflazione è aumentata in modo notevole, e probabilmente rimarrà elevata nei prossimi mesi prima di moderare il passo. L’inflazione è al momento sostenuta in modo temporaneo dai base effect”, farà notare Powell, aggiungendo che “la forte domanda di quei settori in cui i problemi della produzione e altre limitazioni dell’offerta hanno ridotto la produzione hanno scatenato aumenti rapidi dei prezzi per alcuni beni e servizi, fattore che dovrebbe rientrare in modo parziale nel momento in cui si smorzeranno le conseguenze delle interruzioni (dell’offerta)”. Ancora, Powell metterà in evidenza che “i prezzi dei servizi che sono stati duramente colpiti dalla pandemia sono saliti nei mesi recenti anche perchè la domanda di questi servizi è balzata con la riapertura dell’economia”.
Powell confermerà la sua natura dovish e l’aiuto che la Fed continuerà a dare ai fondamentali dell’economia Usa:
“Continuiamo a prevedere che sarà appropriato mantenere l’attuale range del target sui tassi, fino a quando le condizioni del mercato del lavoro non avranno raggiunto livelli coerenti con il giudizio della Commissione riguardo a quella che è l’occupazione massima, e fino a quando l’inflazione non sarà salita al 2% e non avrà superato in via moderata il 2% per un po’ di tempo. Così come la Commissione (il Fomc) ha reiterato nel comunicato di giugno, con l’inflazione che è rimasta sotto il 2% in modo persistente, cercheremo di raggiungere un’inflazione moderatamente superiore al 2% nel corso del tempo, in modo tale che l’inflazione raggiunga una media del 2% (in linea con la politica dell’average inflation targeting AIT) e che le aspettative di inflazione di più lungo termine rimangano ben ancorate al 2%”.
“Come sempre – aggiungerà il presidente della banca centrale Usa – nel valutare l’approccio appropriato della politica monetaria, continueremo a monitorare le implicazioni delle informazioni in arrivo relative all’outlook sull’economia, e saremo pronti ad aggiustare l’approccio della politica monetaria, rendendolo appropriato, nel caso in cui dovessimo rilevare segnali di una inflazione o di aspettative di inflazione di più lungo termine che vadano al di là dei livelli coerenti con il nostro obiettivo, in modo significativo e persistente”.