Fed, UBS avverte: ‘un errore alzare tassi di 75 pb, così mercati non crederanno più a Powell & Co’
Rialzo dei tassi, da parte della Fed, di 75 punti base? Addirittura di 100 punti base, come è stato paventato in un articolo di Bloomberg? Le aspettative sull’annuncio sui tassi che arriverà oggi, alle 20 ora italiana, diventano sempre più hawkish. D’altronde, l’inflazione degli Stati Uniti non ha toccato il picco, tornando ad accelerare il passo nel mese di maggio. Ma fino a che punto una stretta di 75 punti base sarebbe avallata?
Un monito arriva da Paul Donovan, capo economista di UBS Wealth Management:
“La Fed ha comunicato chiaramente l’intenzione di alzare i tassi, in questo meeting, di 50 punti base. Lo scorso venerdì, l’inflazione misurata dall’indice dei prezzi al consumo è salita in modo inatteso. Altri indicatori sull’inflazione sono scesi, e la Fed non si concentra sul CPI (indice prezzi al consumo). Nonostante questo – ha fatto notare Donovan – senza una guidance diretta della Fed, i mercati hanno deciso che ora c’è bisogno di una stretta di 75 punti base. Soddisfare queste aspettative provocherà un aumento della volatilità futura, facendo dell’indice dei prezzi al consumo il principale focus su cui si concentranno i mercati. Un eventuale rialzo di 75 punti base nella giornata di oggi significa che i futuri tentativi della Fed di dare segnali sulla direzione della sua politica monetaria si scontreranno con la frase, sui mercati, ‘Ma no, non dicono sul serio, ricordate cosa avvenne nel giugno del 2022 (oggi)'”.
Paul Donovan ha intitolato il suo commento “Don’t feed the trolls”, precisando nella sua nota che una stretta di 75 punti base “rappresenterebbe un errore di politica monetaria, in quanto andrebbe a violare la prima regola dei social media: per l’appunto, ‘Don’t feed the trolls'” il noto meme rivolto ai cosiddetti troll, utenti di solito anonimi che tendono a pubblicare sui social messaggi provocatori oppure che nulla hanno a che fare con il tema oggetto di discussione, praticamente elementi di disturbo.
Agli inizi di maggio, la Federal Reserve ha alzato i tassi di 50 punti per la prima volta in 20 anni, portandoli al range compreso tra lo 0,75% e l’1%.
Dai verbali relativi a quella riunione, è emerso che “la maggior parte dei partecipanti ha rilevato che ulteriori rialzi dei tassi di 50 punti base sarebbero appropriati nei prossimi due meeting”.