FMI, Georgieva: economia globale toccherà minimo nel 2023, probabile conferma crescita del 2,7%
Il Fondo Monetario Internazionale va verso una conferma della sua stima di crescita per l’economia globale nel 2023. Lo ha reso noto la direttrice esecutiva del FMI, Kristalina Georgieva, affermando che è improbabile una riduzione della previsione pari al 2,7% rilasciata ad ottobre. In precedenza, il Fmi aveva stimato un +2,9%, dopo il +6% del 2021 e il +3,2% del 2022.
A sostegno di questa conferma per l’anno in corso, la mancata materializzazione di un temuto aumento dei prezzi petroliferi e la solidità del mercato del lavoro, soprattutto negli Stati Uniti, che possono ancora evitare o subire solo una lieve recessione.
“La crescita continua a rallentare nel 2023”, ha detto ai giornalisti presso la sede del FMI a Washington. “La parte più positiva del quadro è nella resilienza dei mercati del lavoro. Finché le persone sono occupate spendono, anche se i prezzi sono alti, e questo sostiene la performance”.
L’economia globale dovrebbe “toccare il minimo” quest’anno a causa della persistente inflazione elevata e invertire la rotta tra la fine di quest’anno e l’inizio del 2024. Molto dipenderà dalla Cina, definito il “singolo fattore più importante per la crescita globale”.
Georgieva ha comunque chiarito che rimane una grande incertezza, legata ai rischi di eventi climatici avversi, attacchi informatici o un’eventuale escalation della guerra della Russia in Ucraina. Il capo del FMI ha citato anche i crescenti disordini sociali in Brasile, Perù e altri Paesi, oltre l’impatto ancora incerto dell’inasprimento delle condizioni finanziarie.