Forex: sterlina sconta incertezza politica, elezioni più vicine? Euro paga dati Pmi, sotto $1,10
L’incertezza politica che torna protagonista nel Regno Unito mette sotto pressione la sterlina, che scende sotto la soglia di $1,21 nei confronti del dollaro.
Dopo aver portato la Regina a sospendere il Parlamento UK (che si riunirà domani dopo la pausa estiva, per essere poi sospeso per cinque settimane, da non più tardi del 12 settembre al 14 ottobre), il premier Boris Johnson starebbe valutando la possibilità di cacciare dal suo partito i Conservatori ribelli, pronti ad appoggiare una proposta di legge contro il no-deal Brexit. Il tutto, al fine di tornare alle urne.
Tra l’altro, mentre si rincorrono sempre di più le voci sull’intenzione di Boris Johnson di indire il voto, il leader dei laburisti Jeremy Corbyn afferma che il partito laburista appoggerà l’opzione delle elezioni generali in qualsiasi caso.
La sterlina cede così più di mezzo punto percentuale a $1,2092 sul dollaro mentre sull’euro arretra a GBP 0,9071. La moneta sconta anche una maggiore probabilità di un no-deal Brexit.
David Gauke, ex segretario alla Giustizia e tra i Tory ribelli, ha avvertito che la probabilità di un no-deal Brexit schizzerà al 95% se questa settimana i parlamentari non riusciranno a far passare alla Camera dei Comuni una proposta di legge anti-Hard Brexit.
“Francamente, non esiste un piano credibile del governo che permetta agli UK di lasciare (l’Ue) con un accordo il prossimo 31 ottobre. E direi che esiste una probabilità del 95%, a essere onesti che, se il Parlamento non agirà questa settimana, il prossimo 31 ottobre lasceremo senza un accordo”.
Focus anche sul rapporto euro-dollaro, che paga la diffusione degli indici Pmi manifatturieri di alcune economie dell’Eurozona (da inizio anno la moneta unica è in calo di oltre -4%), come quello della Germania, in fase di contrazione a 43,5 punti. Nell’intera area euro, il Pmi manifatturiero, seppur in rialzo, si è confermato in fase di contrazione, a 47 punti (sotto la soglia dei 50 punti, linea di demarcazione tra fase di contrazione – valori al di sotto – e fase di espansione – valori al di sopra). L’euro scende anche sotto la soglia di $1,10 nei confronti del dollaro, ai nuovi minimi degli ultimi due anni (-0,15% a $1,09). Il dollaro è piatto sullo yen, +0,02% a JPY 106,31, mentre l’euro arretra sulla moneta giapponese, cedendo -0,14% a JPY 116,65.